Tutto questo, ma anche solo il ricordo di giornate serene, diventerà un prezioso bagaglio per ripartire a settembre”. Per esempio, leggere a casa tutti i giorni in prima elementare serve ad automatizzare il processo di lettura. Un altro modo divertente per sviluppare passione e interessi è destinare una sera alla settimana alla visione di un film che verrà recuperato su DVD oppure in un cinema all’aperto della nostra provincia di residenza. Un dibattito sempre aperto (Foto: Corbis). Per saperne di più consulta la nostra Cookie Policy . Un compito troppo facile può far perdere la fiducia nel senso del lavoro, uno troppo difficile rischia di incrinare l’autostima del ragazzo. Oggetto: Compiti scolastici da svolgere a casa e in classe. Le nostre attività lasciano un’impronta sull’ambiente, ma dobbiamo vivere in un mondo più sostenibile. Il nome Utente e la password da lei forniti sono personali e non potranno essere usati da nessun altro per accedere ai servizi offerti dal Sito. Per non parlare della lettura: che piacere può scaturire da un libro letto per dovere, sezionato con accanimento? La solitudine e il bisogno di stare insieme. Sul nuovo numero di Focus Domande&Risposte tantissime domande e risposte curiose e inaspettate nel nome della scienza. Pro e contro
sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l’ingiustizia già sofferta”. La cosa che serve di più ad un bambino e ad un preadolescente è comprendere che è necessario programmare bene il proprio impegno per evitare di arrivare con la consueta “crisi” di fine estate, dove tutto è ancora da fare e il tempo sembra non bastare mai. Si tratta spesso di video che hanno scarso valore artistico, con contenuti alquanto modesti e dalla durata breve, che abituano ad una visione frammentata e spezzettata e che diseducano, invece, alla capacità di seguire storie complesse, ricche di elementi narrativi con sviluppi e intrecci di trama che necessitano di tempi significativi e sceneggiature ad hoc. Scopri l'FSDp di Family Health: il tuo fascicolo sanitario, nel cloud. Chi sceglie di proseguire nella navigazione su magazine.familyhealth.it oppure di chiudere questo banner, esprime il consenso all'uso dei cookie. Compiti delle vacanze sì o no? il barone rampante da piccola l’ho odiato, e in quella lista ci sono alcuni pesi che se potessi li metterei obbligatori per alcuni adulti che conosco…in ogni caso: i compiti per le vacanze sono la felicità di chi ama la scuola e il castigo di chi non la sopporta, perciò ottengono sempre l’effetto contrario che dovrebbero avere. uno studia per se stesso e non perchè è imposto, lo fai per te, per il tuo futuro. In definitiva, quindi, se è vero che i compiti delle vacanze siano facoltativi, sarebbe bene invitare i bimbi a farli, specie all’avvicinarsi dell’inizio della scuola. I compiti sono uguali per tutti. La cosa più comoda è verificare quante pagine ha il libro delle vacanze, quante settimane abbiamo a disposizione per completarlo e con questi dati definire quante schede devono essere mediamente svolte ogni giorno e/o ogni settimana. Un bambino può anche chiedere di autogestirsi nell’arco della settimana e il monitoraggio da parte dei genitori potrebbe perciò avvenire esclusivamente nella giornata di venerdì. Non ultimo, durante l’estate possiamo essere buoni allenatori che stimolano e nutrono passioni interessanti, coinvolgenti e divertenti che potrebbero rimanere nella vita dei nostri figli per moltissimi anni. A casa i bambini non devono studiare ma recuperare il lavoro svolto e sistematizzarlo. Nessuno ha mai dimostrato l’utilità dei compiti: si assegnano, e si svolgono, perché lo si è sempre fatto; non si pensa a possibili alternative e nemmeno ci si preoccupa di giustificare un impegno così gravoso che toglie tempo ad altre attività (sport, arte, musica, spesso ignorate dalla scuola) e può causare rigetto per lo studio, un’attività invece eccitante quando sia frutto di ricerca e ispirata da desideri autentici. I compiti per le vacanze erano la cosa più “odiosa” che potessimo fare da piccoli durante l’estate. Il compito dei prof
Ma voglio anche spiegarvi perchè. Pubblicato il 28 giugno 2010 di Emanuele E. Parla l’avvocato Arnoldi in un’intervista di Studio Aperto: «In base alla concezione universale dei diritti dell’uomo, il ragazzo ha diritto al tempo libero, alle ferie, al riposo. Inoltre la scuola continua a promuovere le abilità cognitive più basse (la memorizzazione di contenuti da ripetere a comando) ignorando le strategie cognitive più evolute come il problem solving o il pensiero divergente. Ma si tratta di memoria a breve termine, utile ai fini di un’interrogazione. Le vacanze, a detta degli irriducibili, durano troppo, anche se, stranamente, nessuno ne propone la riduzione o l’abolizione – beffardo paradosso: i soli a profittare delle vacanze degli studenti sono gli insegnanti, ben oltre il periodo di ferie cui hanno diritto, cioè coloro che ne impediscono il godimento agli studenti, a chi ne ha diritto. Poi non resta nulla: le. Problem solving. Soprattutto d'estate con i "famigerati" compiti delle vacanze. Talvolta basterebbe che i ragazzi confrontassero fra loro le rispettive strategie per superare le difficoltà di chi non riesce. Inoltre risultano avvantaggiati gli scolari che possono contare sul sostegno della famiglia. I compiti delle vacanze sono obbligatori? E’ cominciato il momento in cui l’opinione pubblica si divide: compiti per le vacanze: sì o no? Compiti per le vacanze A riguardo, si deve far riferimento allo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, a sua volta previsto e concordato con la Legge Parlamentare numero 12 del 29 giugno 2000. Abitudini. Poi viene spostato da una borsa ad una valigia in occasione di vacanze e trasferimenti dai nonni, ma frequentemente dimenticato, fino a quando proprio non se ne può più. La scuola ignora gli stili cognitivi dei ragazzi. E non sempre quello che è indicato per un ragazzo va bene per un altro. L’apparato scolastico funziona per postulati non dichiarati: più si ascolta più si apprende (e invece i ragazzi hanno una capacità di ascolto molto limitata); a scuola si insegna, a casa si impara (ma l’apprendimento deve avvenire in classe)... Tutto procede sui soliti binari, secondo riti e tradizioni obsolete. Discriminanti. Il compito degli adulti dovrebbe, a questo punto consistere esclusivamente, nel verificare se quotidianamente i compiti previsti sono stati effettuati. E che mariti e mogli con il tempo si assomigliano? Perchè? Teorie, costrutti e procedure nella psicologia dell’apprendimento (Mondadori). Di solito alla fine della scuola le insegnanti assegnano dei compiti che i bambini dovrebbero svolgere durante le vacanze. I compiti delle vacanze sono anche l’occasione per insegnare ai bambini a organizzarsi in modo autonomo. Ci vuole più fiducia dei genitori sia negli insegnanti sia nei bambini. Le informazioni ben elaborate, invece, restano, o comunque si riapprendono molto velocemente. “Dopo un anno di studio impegnativo, ti meriti che per un po’ di tempo non ci sia l’assillo di compiti e lezioni”. E così per le tabelline in seconda. Pregiudizi digitali: perché l'AI è sessista? Italo Farnetani, pediatra di Milano, dal 2004 si batte contro i compiti delle vacanze e dice «Sono inutili, perfino dannosi per i ragazzi, e costosi per le famiglie. Ogni persona usa strategie ed espedienti mentali per affrontare determinati compiti. Matematica: esiste una predisposizione genetica? La questione, dunque, non riguarda solo i compiti delle vacanze ma anche quelli che vengono Questo è un buon primo punto da cui cominciare. Compiti a casa sì o no? Ma non tutti gli studenti sono allo stesso livello e ognuno ha il suo modo di imparare: per qualcuno farli è semplice, altri devono impegnarsi molto di più, troppi non riescono. Ecco quindi qualche strategia alternativa/parallela ai tanto discussi compiti delle vacanze, con cui ottenere ottimi risultati senza insistere troppo:. Sono passato in quarta superiore e i professori ci hanno riempito di compiti da svolgere durante l estate, i quali necessitano inoltre dell acquisto di ulteriori libri, che saranno oggetti anche di verifiche scritte all inizio dell anno scolastico. Vaccino e mutazioni genetiche: che sciocchezze! Sono gli insegnanti a decidere che cosa serve alla crescita e alla formazione dei loro studenti. No, sicuramente no! Ma per alcuni non è una questione di misura: i compiti andrebbero semplicemente aboliti perché dannosi e di nessuna utilità per l’apprendimento. È quello che succede quando si studia solo per la prestazione. Compiti a casa nel weekend? Le vacanze natalizie sono iniziate già da una settimana, quindi possiamo dire che i bambini si sono rilassati abbastanza è quindi giunto il momento di suddividere i compiti in base ai giorni di vacanza rimasti cercando di dedicare almeno un’ora al … Si tratta di stimoli che non sono inclusi e compresi nelle schede di un libro di compiti delle vacanze e che aiutano i nostri figli a coltivare spazi di “interessi e passione” che vedono nel tempo estivo il loro momento di maggior sviluppo. Moltissimi genitori, di fronte ai compiti delle vacanze, assumono un atteggiamento critico e ne parlano in modo problematico, spesso davanti agli stessi figli. Si chiama apprendimento difensivo e avviene quando lo studente punta a rispondere semplicemente alle prestazioni richieste dalla scuola: studia per superare una verifica, ma non impara niente. Questa svalutazione invalida in partenza la disponibilità all’impegno e al coinvolgimento attivo del giovane studente. Il dibattito sull’utilità del lavoro a casa coinvolge tutto il sistema scolastico. Come fare? In generale, i compiti dovrebbero riprendere l’attività svolta in classe con una sfida in più, affinché vengano messe in atto più capacità e stimolato l’interesse. Gli insegnanti per lo più ignorano il modo con cui i loro allievi apprendono e le loro potenzialità; pretendono riflessione, attenzione, memoria senza indicare i “gesti mentali” da compiere. Suggerite ai bambini delle letture accattivanti che incontrino i loro gusti: romanzi storici, biografie di scienziati ed esploratori per esempio. Sarebbe ideale che in tale computo rimanessero escluse le settimane in cui la famiglia vive la propria vacanza principale. Si troveranno automaticamente a pensare: “Se anche mamma e papà parlano male dei compiti delle vacanze, vuol proprio dire che si tratta di qualcosa che può essere messo nel dimenticatoio”. Compiti a casa: perché sì e perché no - Focus.it, Sei bravo in matematica? Per offrire una migliore esperienza di navigazione e per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell’utenza, questo sito usa cookie anche di terze parti. Spesso i genitori non hanno chiare le aspettative degli insegnanti e pretendono dai piccoli prestazioni che la maestra non intendeva richiedere. con ricerche e approfondimenti), consolidano il metodo di studio e l’autonomia. Sta facendo il giro dell'Italia la lista dei compiti per le vacanze consegnata agli alunni dal professore Cesare Catà, insegnante al Liceo delle Scienze Umane "Don Bosco" di Fermo. E’ la scuola che decide e noi famiglia dobbiamo rispondere in modo adeguato alle aspettative che i docenti hanno nei confronti dei propri alunni. Crede nel loro valore, invece, Manuela Cantoia, coordinatrice delle attività formative dello Spaee (Servizio di psicologia dell’apprendimento e dell’educazione in età evolutiva dell’Università Cattolica di Milano) e coautrice del libro Come si impara. [Perché i compiti a casa non servono]. Delle verità nude e crude sono che i compiti per le vacanze possono servire per rimediare eventuali insufficienze, per prepararsi alle verifiche che verranno effettuate al rientro a scuola, per restare in pari con il programma o semplicemente per rafforzare la conoscenza di una materia.