Quest’opera letteraria non si presenta come i comuni romanzi storici dell’Ottocento, ma contiene dei fogli in carattere tipografico minuto, in cui è narrata — con grande scrupolo documentario — la vera storia, anno per anno, dal 1900 al 1967. 41Come si è provato a dimostrare, questo non significa però che Useppe viva una vita slegata dal mondo fenomenico, immersa nel sogno infantile. Cresciuto gracile e minuto tra gli stenti e la fame di una Roma occupata, Useppe muore, stroncato da una grave forma di epilessia («Il Grande Male») e Ida, piccola donna mite e indifesa, impazzisce dal dolore, non riuscendo a impedire la morte prematura del figlioletto. sono molto contenta di aver letto questo libro anche perché ha molto arricchito il mio vocabolario e mi ha permesso di migliorare il mio modo di scrivere, HO TROVATO QUESTO LIBRO PIUTTOSTO NOIOSO.NATURALMENTE NON STO GIUDICANDO DA UN PUNTO DI VISTA STILISTICO E SINTATTICO: SEMPLICEMENTE RITENGO CHE SI POSSANO TROVARE ROMANZI CHE TRTTINO LO STESSO ARGOMENTO,MA MOLTO PIU' COINVOLGENTI. I personaggi sono esseri dal destino Non voglio far morire Useppe. A volte, con un trasognato mormorio, ripeteva fra sé delle sillabe incerte, che parevano raccolte da qualche idioma onirico o dimenticato36. 31   Cesare Garboli, “Introduzione” a Elsa Morante, La storia, Torino, Einaudi, 2005, p. XIII. Per tornare all’influenza delle filosofie orientali nella sua scrittura, Useppe è quindi come un piccolo Budda, un bambino che scopre e vive 42 i dolori e le miserie del suo tempo. Qui sono presentati « tutti o quasi » i documenti relativi « al polverone di pro e contro che il romanzo della Morante suscitò al suo primo apparire ». L’infanzia rappresentata nella letteratura italiana del Novecento, Emanuele Zinato ipotizza, per la tematica dell’infanzia all’interno del Novecento letterario italiano, due grandi svolte: La prima svolta, primonovecentesca, è data soprattutto dalla frustrazione dell’idea di unitarietà dell’io adulto conseguente alla diffusione della psicoanalisi. Come si è provato a dimostrare, questo non significa però che Useppe viva una vita slegata dal mondo fenomenico, immersa nel sogno infantile. Useppe riesce ad andare oltre l’apparenza delle cose e, attraverso le sue allucinazioni da epilettico, si astrae dal mondo reale e si colloca in un tempo eterno, un tempo nel quale tutto si risolve nel già citato gioco della vita: Le canzonette e i belati, e il mare, e le sirene d’allarme, e gli spari, e le tossi, e i motori, e i convogli per Auschwitz, e i grilli, e le bombe dirompenti, e il grugnito minimo dell’animaluccio senza coda ; e « che me lo dai un bacetto, a’ Usè »39. È tra i più antichi pastifici di Gragnano e fu fondato nel 1895 da Giuseppe Afeltra che già produceva Pasta artigianale dal 1848. È interessante come, leggendo questo saggio cercando di scovare elementi della poetica personale di Morante, emergano in maniera indiretta i carattere della poetica che lei stessa sta elaborando e che la porterà, tra le altre cose, alla stesura de La storia. Grande merito le va poi attribuito, per aver circonfuso della sua pietas vari personaggi minori del romanzo: Caruliì, i Mille e tanti altri, come anche i protagonisti Ida, Nino ecc, inducendo il lettore ad amarli così come sono stati creati dalla sua penna. Ho finito di leggere "La storia" da pochi giorni e nel corso della lettura sono stata travolta da un tumulto di emozioni: dal dolore per la morte inaspettata prima di Nino e poi di Useppe all'ammirazione per il loro immenso amore per la vita. il xsonaggio ke ho amato di + è senz' altro nino ke,come gli altri,muore.ma come dice la scrittrice"la Storia è fatta di morti",un po' deprimente, ma tristemente vero. n. 1000 dell’8 settembre, che segna la nascita di un Istituto Professionale di Stato per il Commercio in Ostiglia. È un madrigale. Ce lo racconta Giuseppe De Petro, uno studente di 87 anni che, da qualche tempo, frequenta un corso di inglese presso la sede MyES di Palermo Regione Siciliana. La dedica Por el analfabeto a quien escribo (7) è indicativa della volontà dell’autrice di rivolgersi a un pubblico vasto, in rapporto al fine didattico e dimostrativo propostosi. Di professione, poeta, Pisa, Nistri-Lischi, 1999, p. 681. Ognuno di questi capitoli è preceduto da un breve riassunto della storia ufficiale dell’anno in cui si andrà a parlare, scritto in carattere più piccolo perché simbolo della contrapposizione tra essa, « uno scandalo che dura da diecimila anni » come scrive Morante nella prima edizione, e la vita di chi la Storia la subisce suo malgrado. 25Nel suo essere « propagandista del Paradiso », Beato Angelico si metteva al servizio di un messaggio di bellezza e verità con carità e umiltà, nel desiderio di predicare « agli idioti, nella loro lingua », cioè a coloro che sono semplici e puri di cuore ; si tratta dello stesso scopo che lei si prefiggerà in La storia, quello di parlare agli ultimi in modo comprensibile. Questo mestiere infatti le permetterebbe fra l’altro di incontrare l’unico pubblico che oramai sia forse capace di ascoltare la parola dei poeti 17. È una chiave magica. Leggo che finira' male per Useppe e mi spiace gia'...concordo pienamente con Laura Torini, Useppe o cio' che di lui abbiamo nel cuore spero...non muoia mai !! Non mi piaceva il novecento ma stò iniziando ad apprezzarlo dopo aver letto La storia. Ho letto solo "La storia" (me tapino) e l'ho trovato veramente un bellissimo libro. E aveva intenzione di sopravvivere : tanto è vero che, al momento dato, cercò di propria iniziativa, ansiosamente, le mammelle di sua madre 32. 26   Su questo particolare punto si veda l’importante studio in Concetta D’Angeli, La serata a Colono, in Leggere Elsa Morante. L’arrivo nella casa di un’altra bambina, di una classe sociale molto elevata, costituisce per la bambina Morante l’opportunità di una ribellione ; il racconto narra quindi i brutti tiri e gli scherzi giocati alla bambina che nel racconto prende il nome di Giacinta. Scriverà appunto Morante sottolineando questa dissociazione interna alla sua infanzia: Di me si diceva « Quant’è carina! 9Nel numero del 26 febbraio 1933 del Corriere dei Piccoli, Elsa Morante pubblicherà una filastrocca dal titolo La casina che non c’è più ; nella parte finale della filastrocca, la protagonista si lamenta della scomparsa 9 della sua casa, e lo fa in maniera malinconica e spaesata: Oh, prestatemi una lampada,lucciole, lucciole, per cercarla!Talpa, scava un po’ la terraper vedere se s’è affondata.E tu cinciallegra che volinon la vedi là su dall’altro?Oh, nessuno sa quel che fudella casina che non c’è più10! Che donna straordinaria, mi piacerebbe essere coraggiosa come lei. Non è inoltre di secondaria importanza che il luogo preferito di Useppe, che rifiuta gli spazi chiusi come suo fratello Nino, sia una radura dove trascorre le giornate estive, un luogo dove può essere più a stretto contatto con la natura e fuori dal disordine della città, simbolo di un potere che schiaccia il bambino (basti pensare che è Bella a guidare Useppe tra le vie della città per raggiungere la radura). Romanzo strettamente legato alle vicende della seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra (dal 1900 al 1947), La Storia narra le tragiche vicende di Useppe, nato dalla violenza che la madre, Ida Ramundo, maestra elementare vedova ed ebrea, ha subito da un giovane militare tedesco, un ragazzo incosciente — e al tempo stesso spaventato e melanconico — alla ricerca di una donna che lo consoli … Anche se non so se riuscirò a perdonarla per Useppe, il figlio che tutti vorremmo avere. In particolare al primo capitolo “Nel segno del leone”, p. 19-42. Ho pianto tantissimo per la merte di Nino che per me era diventato un idolo, sembra stupido ma ho provato amore per questo personaggio. Italies - Littérature Civilisation Société est mis à disposition selon les termes de la licence Creative Commons Attribution - Pas d'Utilisation Commerciale - Pas de Modification 4.0 International. Il pavimento era un cerchio d’erba appena nata con le piogge, forse non calpestata da nessuno. La Storia si presenta come la denuncia dell’antica e sistematica sopraffazione perpetrata dal Potere ai danni dei deboli. Diventa sede autonoma nel 1979 con il D.P.R. 38   Graziella Bernabò, op. Giuseppe Giuliano, la storia dimenticata 21 Luglio 2019 3 Di Emilio Andreoli Questa è la storia di un ragazzino che aveva sogni e speranze, ma che il destino non gli ha concesso. Opera fortemente attesa dalla città, non solo per il suo alto valore simbolico ma per il contributo che offre alla diffusione della cultura e dell’arte e dunque alla qualità della vita, la sua realizzazione ha avuto inizio il 7 gennaio 2002. La storia sconosciuta del manto di San Giuseppe. Da citare poi i libri gioco di Bruno Munari. PREMIATA FABBRICA DI PASTE ALIMENTARI GIUSEPPE AFELTRA ha oltre 150 anni di storia e tradizione. Considerato da questa angolazione, Useppe incarna anche la figura del poeta come inteso da Elsa Morante, una visione che ha qualcosa in comune con la definizione di puer aeternus della scuola junghiana, filosofia dalla quale sicuramente Morante è stata influenzata. Er wurde 1915 als Sohn des Silvio Gallizia, eines Kleinbauern aus Ludiano, und Teresa Ferrari geboren. La scrittrice in certi tratti mi ha commosso, suscitando in me anche tanta rabbia contro il destino stesso dell'uomo, la morte! Nous voulons cependant centrer notre analyse sur le roman La storia où – fait assez rare dans la littérature italienne – l’enfant a le rôle du protagoniste dans tout le roman, le petit Useppe. Options. Sentimento predominante in lei è la paura — caratteristica tipica dell’ebreo perseguitato — ma è anche e soprattutto la paura dell’essere indifeso, di chi sta sempre in allarme e teme i colpi sinistri del destino; dell’animale braccato nel timore di un pericolo improvviso. LA STORIA DI GIUSEPPE SAMONÀ. Fu pubblicato, accompagnato dai disegni dell’autrice, per la prima volta nel 1942, poi nel 1959 e infine nel 1995 in un volume che raccoglie numerose filastrocche e altri racconti. La lettura del Mondo salvato dai ragazzini avrà ancora senso fino a che riuscirà a destare nei migliori la necessità del contrasto contro il mostro dell’irrealtà, il cui fine è quello di trasformare gli uomini in Infelici Molti. Rappresenta davvero la gioia di vivere, l'esuberanza e tutto quello che io provo ma che non riesco ad esprimere. 29L’importanza di Useppe è messa in luce da Elsa Morante sin dal capitolo che racconta della sua nascita, che si tinge di tinte mitiche e viene introdotto dal racconto messianico della nascita di un figlio di una regina. More. Vorremmo tuttavia incentrare la nostra analisi sul romanzo La storia in cui, fatto raro nella letteratura italiana, un bambino è assunto a protagonista dell’intero romanzo : si tratta di Useppe, un personaggio che letto in questa ottica costituisce una via privilegiata per l’interpretazione del romanzo. E se si riflette un po' ci si rende conto che ognuno di noi ha un Nino o un Useppe dentro di sé, pronto a scavalcare i limiti della razionalità e ad innamorarsi del mondo dopo ogni delusione. Ho impiegato un sacco di tempo a leggere questo libro (3 mesi)e alla fine ero tristissima (ho anche pianto per la morte di Useppe). 36A conferma di questa tesi è anche il linguaggio di Useppe e il suo modo di confrontarsi con la realtà. Si crea inoltre, come acutamente notato da Bernabò nella sua monografia, un parallelo tra i personaggi di Una serata a Colono e quelli di La storia: Edipo e Davide sono, in un certo senso, una proiezione della scrittrice nei suoi aspetti più mentali, così come Antigone e Ida ne rappresentano gli elementi più emozionali. Infine la figura di Useppe incarna alla perfezione l’analfabeta a cui Morante, citando César Vallejo in esergo al romanzo, dedica la sua opera. Non è che il titolo " Storia mia, Giuseppe, non sia stato bloccato ", ovvio non siamo competenti come un giornale. L’ideologia di questo libro è palesata esplicitamente dal titolo e dalla copertina (1) : la Storia, infatti, è concepita come «uno scandalo che dura da diecimila anni». Giovanni Giuseppe Bianconi (* 31.Juli 1809 in Bologna; † 18. (4) Per quest’umile maestrina il potere è un insieme assurdo e incomprensibile di enti, da cui non ci si può aspettare altro che essere avversati. Ugualmente drammatiche sono le vicende di un altro personaggio (portavoce delle idee politiche della Morante): il sedicente Carlo Vivaldi — il cui vero nome è Davide Segre — giovane studente ebreo di Mantova, anarchico nonviolento, il quale, scampato miracolosamente alla deportazione e costretto dagli eventi a partecipare attivamente alla lotta partigiana, morirà infine vittima della droga. Italiana. Non appena pubblicato, il grosso volume, proposto per volontà della scrittrice in edizione economica, riscosse un grande successo popolare, ma in pari tempo determinò un’accesa polemica nella critica, divisa tra gli entusiasti (Natalia Ginzburg (11) ), i polemici (Italo Calvino) e gli ostili (Enzo Siciliano). È un’autobiografia. Antigone è poi l’opposto di Edipo, poiché è una creatura semplice e prova una sincera compassione verso il padre, così diverso da lei, ma non per questo da non amare: « sa ttuttecose che lui / ha letto ttuttilibbri che laltra gente poco ne capisce25 ». E' come una gigantesca spada di damocle! E la promessa di sangue che ella ha stabilito all’inizio con lui trova il suo compimento. 18   Marco Bardini riporta alcuni stralci dalle note biografiche scritte dalla stessa Morante dove appunto scrive di come sia proprio Il mondo salvato dai ragazzini l’opera in cui ha messo « il meglio della sua esperienza, della sua passione e della sua arte », oppure come tale opera sia « da lei stessa stimata la sua migliore fino a oggi ». La "Storia" di Ida, Nino, il piccolo Useppe è quella di tutti, una nascita, una vita tra stenti e sofferenze,una morte.Una sopravvivenza più di un vivere e se qualcuno rincorreva la felicità,la sfiorava poi la pedeva.L'altra faccia della guerra,da palla parte di chi la subisce. Data ultima consultazione 30/10/2016. In particolare per quanto riguarda il tema della fiaba, si faccia riferimento al capitolo secondo e ai suoi due paragrafi “La raccontatrici di fiabe: Weil, Morante, Campo, Bachmann” e “Le aporie della storia e la fine della fiaba”, p. 166-242. cit., p. 510. nino era molto indisciplinato con la madre, ma aveva un'amore incredibile per il fratellino e cmq un ragazzo molto forte e ke nn si arrendeva... useppe per me rappresenta l'ingenuità ed è lui la vera vittima, piccolo e indifeso... e c'è anke da dire ke la forza e il coraggio a ida li prendeva da lui, infatti dopo il "grande male"... è un libro da leggere e credo che leggero anke qualche altro romanzo della morante. Avevo incontrato la scrittura di Elsa Morate líestate scorsa, a Ischia, quando comprando il libro estivo, mi sono sentita attratta dal titolo Líisola di Arturo. Manifesta il proprio desiderio di vivere prima ancora di venire alla luce, mentre si rigira discretamente nel grembo materno. Giorgio Cacittaz (rjiooo@hotmail.com), 29 dicembre 2000. Gennaio 1941: Gunther, giovane soldato tedesco, si trova a Roma e va cercando un bordello. Nove immagini di Elsa Morante, Milano, Adelphi, 1995, p. 147. Si annunciò con un vagito così leggero che pareva un caprettino nato ultimo e scordato fra la paglia. Tutte le caratteristiche negative del ragazzo (la tendenza al ricatto e alla tirannia, la mutevolezza, l’incoscienza arrischiata e precipitosa, la tentazione irresistibile di vantarsi) vengono trasfigurate dalla simpatia travolgente che promana da lui. Mehr anzeigen Weniger anzeigen . Altrettanto importante infine sono le raccolte di fiabe curate da Calvino sotto il titolo di Fiabe italiane, trascritte in lingua italiana da vari dialetti e edite nel 1956. 12   Non solo nei racconti si mostrerà questo carattere: basti pensare ad alcuni personaggi di Menzogna e sortilegio, come ad esempio il capriccioso e principesco cugino di Anna, o all’ambiente fiabesco de L’isola di Arturo. Non comprende appieno il mondo dei grandi, perché è rimasta nel fondo una bambina come quei «Felici Pochi», celebrati dalla Morante nel Mondo salvato dai ragazzini. Matteo Bucarelli (bucarellimatteo@libero.it) Reggello (Firenze) 27.01.2001. 0 Like. 20Questo frangente è decisivo nella comprensione del libro a cui Elsa Morante teneva di più, ma è altresì necessario per comprendere anche i rapporti tra gli uomini e la Storia all’interno del successivo e omonimo romanzo perché, come si vedrà tra poco, « la tragedia della storia » e quella « dell’età adulta », soprattutto raffigurata in contrasto con quella infantile, saranno i suoi due motori principali. La rovina e la persecuzione di Edipo non nascono dal parricidio del mito o dalle nozze con la madre, ma dall’inspiegabile persecuzione di Febo, dio della luce e della ragione, « è da Lui, o amici, che mi vengono tutti i miei mali24 ». Inhalt bearbeiten. Roma. Gli F.P. Ho scoperto La Storia quando avevo 12 anni, grazie allo sceneggiato televisivo che ne trasse Luigi Comencini nel 1986 e questo romanzo mi ha portato poi ad approfondire la narrativa e la personalità letteraria di Elsa Morante. Penultimo figlio di Giacobbe (1) e Rachele Gen 30:24, 35:24; chiamato Safnat-Paneac dal faraone Gen 41:45. 9   Elena Porciani, in un importante libro su Elsa Morante che indaga, ed è in questo forse l’unico volume di ampio respiro che si concentra su questa tematica, l’imponente mole di racconti, fiabe e poesie che costituiscono il corpus giovanile, e verrebbe da dire quasi infantile, di Elsa Morante, sottolineerà come nella produzione favolistica della scrittrice rivesta un ruolo di primo piano il tema della perdita di familiarità del soggetto verso il mondo circostante. 40Useppe è inoltre immerso nell’ambientazione del romanzo, nella violenza della seconda guerra mondiale e quindi il suo personaggio porta anche le cicatrici di questa situazione. Leben. Ed ho pianto, ho pianto tanto durante tutta la lettura perchè le immagini che mi si formavano nella mente erano talmente reali che mi sembrava di viverle davvero, da spettatore, impietrito ed infuriato per l'impossibilità di cambiare l'esito delle vicende. Consultabile online al seguente indirizzo: http://lostraniero.net/elsa-morante-e-il-68/. 43   Vittorio Giacopini, « Elsa Morante e il ’68 », Lo Straniero, n. 148, ottobre 2012. Nel romanzo del 1974, questa rappresentazione assume un carattere finalmente unitario e Morante riesce a trasmettere in maniera compiuta e definitiva la sua concezione di questa età. 19La canzone degli F.P. Laura Tosini (mmicol72@hotmail.com) Parma, 11.09.2001. E' un capolavoro. È un documentario a colori. È ciò che scrive uno dei lettori più acuti di Elsa Morante, Alfonso Berardinelli, quando parlando della forma del romanzo, scrive che Elsa Morante vi ha visto la forma letteraria moderna per eccellenza e loda: la sua potenzialità magnetica di ripercorrere a ritroso la propria storia borghese, per risalire a origini pre-borghesi, all’epica antica e a quella cavalleresca, nonché ai grandi cicli fiabeschi occidentali e orientali 14. All’opposto, per Morante, il comportamento di Useppe è quello che dovrebbe essere tenuto dall’uomo nel suo vivere quotidiano; è solo così che il popolo della terra può avvicinarsi ai comportamenti e le azioni dei Felici Pochi dell’omonima canzone. Alla fiaba Morante affida il compito di trasgredire tutti i generi: il suo scopo è quello di assumere un linguaggio universale capace di parlare non solo ai bambini ma di utilizzare un linguaggio parte del loro mondo per parlare al mondo più complesso e più bisognoso di attenzione, quello degli adulti. Giuseppe. Mentre il mio corpo era quel che vi ho detto, l’anima mia era una cosa grossa e nera, piena di occhi curiosi e di tortuosi, cupi, vicoli 8. Carmine Vincenzo Alberti, padre di Giuseppe nasce a Napoli nel 1799 A seguito della … 11   Graziella Bernabò, op. settembre 21, 2017 . 7   Per la ricostruzione precisa e dettagliata del riferimento alla vita personale di Elsa Morante si rimanda a Graziella Bernabò, La fiaba estrema. iolanda jr, Davide (dady86it@yahoo.it), San Giovanni La Punta (Ct), 9/09/'03. 8   Elsa Morante, Patrizi e plebei, in Racconti dimenticati, Torino, Einaudi, 2002, p. 203-204. Nach dem Album La storia continua… la tavola rotonda (2007) begann Povia eine Zusammenarbeit mit Francesco Baccini. Come detto, sarà quindi Useppe la chiave interpretativa di questo saggio : l’analisi si soffermerà sui caratteri peculiari di questo personaggio all’interno della complessa impalcatura del romanzo, facendo attenzione a caratteri fondamentali per la sua definizione come il rapporto con gli animali o quello fallimentare con i padri. 8, Torino, Bollati Boringhieri, 1976, p. 170. 30   Per la bibliografia riguardante le reazioni all’uscita del romanzo La storia, si rimanda alla nota bibliografica contenuta nella ristampa einaudiana a cura di Cesare Garboli del 1995 nella collana Einaudi Tascabili e nel 2005 nella collana SuperET. Nel secondo dopoguerra, le esperienze della Resistenza e della Liberazione influenzano anche la letteratura per l’infanzia: il caso paradigmatico è quello di Gianni Rodari e del suo libro Romanzo di Cipollino uscito nel 1951. Un trionfo che non conosce colori politici. Giacobbe lo amava più di tutti i suoi figli, e a causa della loro gelosia i suoi fratelli lo vendettero come schiavo quando aveva 17 anni Gen 37; Sal 105:17; At 7:9. 29   Elsa Morante, Il beato propagandista del Paradiso, in Pro o contro la bomba atomica e altri scritti, Milano, Adelphi, 1987, p. 134. Alle anzeigen. La storia dell’Istituto “G.Greggiati” di Ostiglia inizia negli anni ’60 come sezione staccata dell’IPC “Bonomi” di Mantova. Sarà infine interessante indagare le forma che questa rappresentazione dell’infanzia assume in Useppe, sia in rapporto agli studi di Jung sull’infanzia, sia all’influenza delle filosofie orientali. Io ho pianto leggendo della morte di Nino, mi era successo solo con "Paula" e con "Il diario di etty hillesum". La chiesa di San Felice in Venezia ove dopo cinquant'anni di sacerdozio monsignor Giuseppe Wiel notario apostolico e pievano celebra solennemente il divin sacrifizio il di 11 luglio 1847, Venezia, Nell'I. Sinceramente penso che sia un libro veramente fantastico, con Nino che passa dall'apologia fascista alle lotte partigiane, al contrabbando, Useppe che con il suo mal caduco intenerisce il lettore per poi condurlo all'ineluttabile commozione nel momento della sua morte, coincidente con la pazzia di Ida e la morte del cane. Subito pentita per il gesto frettoloso, Caterina vorrebbe immediatamente uscire a ritrovare la sua bambola, ma fuori è freddo e buio e lei non ha il coraggio di uscire. HomeNuméros21La représentation de l'enfanceL'enfant face à l'histoireUseppe : la voce che parla a tutt... Dans l’œuvre d’Elsa Morante, la représentation de l’enfance joue un rôle très important : il suffit de penser aux contes et aux comptines publiés dans Il Corriere dei piccoli, aux nouvelles qui ont des enfants comme protagonistes, ou encore à son œuvre Il mondo salvato dai ragazzini. Il racconto non ha però una vera e propria morale esplicita, ma assume piuttosto i contorni di un’esperienza onirica nella quale rintracciare, senza voler calcare il confronto, ma con una indubbia pregnanza, gli elementi fantastici, come i sogni, le allucinazioni e le apparizioni, che caratterizzeranno i racconti di Il gioco segreto e lo Scialle andaluso dove le visioni spaventose dei bambini succubi dei raggiri dell’immaginazione saranno spie notevoli della familiarità dell’autrice con il mondo fiabesco e con i meccanismi del meraviglioso 12. La storia che il romanzo racconta è quella con la s minuscola: è la storia degli umili come Ida Ramundo e i suoi figli.