“Un fatto simile a quello che sto analizzando, l’ho già trovato in qualche passo dell’AT? Quale?” Andiamo a cercare questi riferimenti, li confrontiamo con il testo che abbiamo davanti, notiamo le somiglianze e le differenze. Mi rendo conto che il tentativo di presentare la Lectio divina potrebbe scoraggiare per l’impegno che comporta. È il potere della grazia di Dio. Si possono riferire, con molta sobrietà, le risonanze personali della Parola, le sottolineature al testo, intuizioni, approfondimenti, dubbi e reazioni a vario livello e di vario tipo… E’ il momento della condivisione nella fede. Cosa dire? Dobbiamo essere convinti che l’incontro approfondito con la Sacra Scrittura e l’esperienza “saporosa” della Parola di Dio – “E fu in bocca dolce come il miele” (Ezechiele 3,3) – sono doni dello Spirito Santo, che attraverso la pratica continuata e assidua della Lectio divina, ci introduce “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Certamente, come ogni cammino di vita spirituale ha le sue fatiche e, alcune volte, soprattutto quando sperimentiamo qualche forma di aridità spirituale, potremmo anche essere tentati di abbandonarlo. E’ importante, “perché la Scrittura si legge con la penna e non soltanto con gli occhi”. Ognuno gioisce della gioia degli altri. E’ il momento del colloquio intimo tra Dio e il credente, del “faccia a faccia” con il Signore (Fil 2,5). È forse il dono più prezioso che lo Spirito ha fatto alla Chiesa del nostro tempo, quindi, fatto a noi, coscienti di avere una grande responsabilità nel mondo di oggi: annunciare il Vangelo. Gv 1,14: La Parola si fece carne. Le opinioni umane vengono e vanno. Anche in questo passaggio della Lectio bisogna essere coerenti con le indicazioni della Parola, per permettere alla Parola di convertirci. Quando arrivate ad una parola o una frase che sentite catturi la vostra attenzione, fermatevi e ripetetela, memorizzatela e assorbitela. Questa è la meditazione: non è una sterile autoaccusa o una tortura interiore. Lectio Divina della IV DOMENICA DI AVVENTO / B con P. Paolino Saia LETTURE: 2 Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38 La sua finalità è di “mettere luce” in noi stessi, fare verità in noi. Di lui sappiamo solo che nel 1173 era già monaco con responsabilità e che nello stesso anno, o in quello successivo, fu eletto nono priore della Grande Certosa, dove morì nel 1188. Come fare una lectio divina autogestita. Ora chiudiamo la Bibbia e mettiamo da parte il testo con cui abbiamo fatto il percorso della, . Dalla lectio si passa alla meditatio intesa come attività di ricerca della verità nascosta attraverso l'uso della ragione; la meditatio fa masticare e ruminare ciò che si è assunto con la lectio. 1 - Il termine Lectio Divina è davvero difficile da ⦠La Parola universale. “La Parola di Dio, la Parola del Padre, è Gesù. Rosario O.C.D., “In ascolto di Dio”, Ed. Ora chiudiamo la Bibbia e mettiamo da parte il testo con cui abbiamo fatto il percorso della lectio, della meditatio e dell’oratio. Soprattutto è l’opera dell’evangelizzazione e della catechesi che si sta rivitalizzando proprio nella attenzione alla parola di Dio. “Un fatto simile a quello che sto analizzando, l’ho già trovato in qualche passo dell’AT? 22/12/2020 â Aggiunta la condivisione del brano 39 Lc 8,40-48. 12/12/2020 â Aggiunta la condivisione del brano 37 Lc 8,19-25. Questa prassi, se efficacemente promossa, recherà alla Chiesa, ne sono convinto, una nuova primavera spirituale. Come ogni risposta deve corrispondere alla domanda, così la preghiera sarà sempre in sintonia con il testo meditato, sia essa pubblica, liturgica, privata, comunitaria. Basta guardare: aprirsi alla luce della Parola; guardare con ammirazione: che è l’estasi davanti al bello e al buono; con occhio semplice, con lo sguardo trasparente che si apre trasognato sulla realtà, ne gioisce e ne coglie la novità; nel silenzio che è il clima delle grandi comunicazioni e delle intuizioni più forti. La sua voce è portatrice della gioia messianica: «Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo» (Lc 2, 44). Lectio. Secondo la tradizione monastica, questo dialogare con Dio nella preghiera non deve essere lungo o elaborato, ma breve e intenso, semplice e umile, perché perseverando in essa, la domanda sia più incisiva ed efficace. E’ l’atteggiamento del giovane Samuele: «Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta» (1Sam 3,10). ************************************************************************************************. E’ l’intuizione che, al di là delle parole, dei segni, del fatto biblico, delle cose capite, dei valori emersi, c’è qualcosa di più, c’è un orizzonte immenso. Chiamandoci alla contemplazione, il Signore ci fa, quindi, un dono, ci offre un privilegio… perché dentro di noi c’è un’esigenza insopprimibile di contemplazione” (p. Anastasio del ss. E’ il momento del colloquio intimo tra Dio e il credente, del. Con il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) la Parola di Dio ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa (Dei Verbum 18.11.1965). La lectio divina è la liturgia che noi celebriamo nella tenda del nostro corpo, che noi facciamo in mezzo agli uomini come il Figlio la faceva nello spazio della Trinità già prima di tutti i secoli. Lectio divina vuol dire leggere, ascoltare, ritenere, approfondire e soprattutto vivere la Parola di Dio, contenuta nella Scrittura, immergendosi in essa con fede e amore. Segue la contemplatio, la contemplazione. Quindi, applica tutto il testo a te” (Kierkegaard). Questo aspetto consiste in una ripetuta lettura di un passo della Scrittura al fine di comprendere il significato che lâautore originario intendeva comunicare ai suoi lettori o ascoltatori. Tale ââlectio divinaâ comprende alcuni gradini: ⢠âè come se la lectio offrisse alla bocca un cibo ancora solido, ⢠la meditatio lo masticasse e lo spezzasse, ⢠lâoratio lo gustasse; ⢠la contemplatio poi si identifica con una dolcezza che infonde gioia e ristoroâ. Il secondo rischio, a mio avviso, è originato dal fatto che qualche autore spirituale moderno ha aggiunto altri passaggi/momenti ai quattro tradizionali, rendendo il metodo eccessivamente complesso. E’ la lettura e rilettura “intelligente” del brano che abbiamo davanti, per metterne in rilievo gli elementi portanti. Il termine latino contemplatio va tradotto in italiano: guardare, osservare con senso di meraviglia, di stupore, con ammirazione. Un metodo per leggere e approfondire la Parola di Dio; una via ben collaudata per accogliere la Parola, per approfondirla e gustarla, un sistema che costituisce un vero e proprio itinerario spirituale in varie tappe (cfr nota in fondo al testo). La condivisione della Parola. Ecco perché noi, chiamati ad essere ascoltatori e contemplativi fissiamo il nostro sguardo e il nostro ascolto in Gesù. . Cosa dire? "La lectio divina è un approccio graduale al testo biblico e risale all'antico metodo dei Padri, che ... delle cose di Cristo. Il passo successivo è: abbracciate il silenzio. “Lo Spirito, infatti, conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Cor 2,10). San Benedetto, attribuiva alla Lectio Divina, assieme al Lavoro Manuale e al Lavoro Liturgico ( i divini servizi ) l'essenzialità della giornata monastica. Ritorna in qualche racconto del vangelo? E’ opportuno, però, chiarire la finalità di questo momento. Da quando il Concilio Vaticano II ha sottolineato il ruolo preminente della Parola di Dio nella vita della Chiesa, certamente sono stati fatti grandi passi in avanti nell’ascolto assiduo e nella lettura attenta della Sacra Scrittura. 1/ La Parola di Dio, lampada ai passi dellâuomo e ⦠Rosario O.C.D., “In ascolto di Dio”, Ed. In preparazione del nostro viaggio nella Parola di Dio con il metodo della Lectio divina vediamo cosâè e come si fa. Abbiamo ricevuto Gesù, persona viva e vera, nella quale abita la pienezza della divinità, e insieme la piena povertà dell’umanità. Non è giusto accettare dalla Scrittura solo approvazioni e consolazioni. 1In principio era la Parola, e la Parola era verso Dio e la Parola era Dio. Nella meditazione si fa emergere un suo aspetto del testo che, in quella concreta lectio divina, si rivela «parlante». Lectio Divina viene sempre sottintesa come ordinata, implicitamente o esplicitamente, alla Sacra Liturgia. Nella collatio si condividono le proprie debolezze, ma soprattutto le meraviglie che in essi compie la Parola di Dio. Il terzo momento è l’oratio, la preghiera. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. In questi anni, però, accanto agli enormi vantaggi che ci sono venuti dalla riscoperta di questo metodo, mi pare di aver notato due grossi rischi. LECTIO DIVINA II DOMENICA T.O. Qual è lâatteggiamento tipico che questa preghiera richiede al credente. Nella collatio ognuno vede il fratello, la sorella in una dimensione di fede. Immagine perfetta della Chiesa, Maria si lascia plasmare dalla Parola di Dio: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Fare esperienza personale di Gesù, il Salvatore e Liberatore, cambia inevitabilmente la nostra vita, i nostri giudizi, i nostri criteri e diventa la confessione pratica, vissuta nelle nostre scelte quotidiane, che lui è il Signore della vita e della storia di tutti gli uomini, che è il Signore del mondo. Toggle search field. Ritorna in qualche racconto del vangelo? La Lectio Divina prevede molte fasi: lettura/ascolto, meditazione preghiera e contemplazione. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta , io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20). Ognuno si sente responsabile della crescita di ciascuno e di tutti. Siamo abili a scappare da noi stessi, a “lasciar correre” pur di evitare qualcosa che ci dà fastidio, così come siamo molto accorti a giustificare i nostri comportamenti, per non cambiare abitudini. I momenti o passaggi principali sono: lectio, meditatio, oratio, contemplatio. Nella collatio il protagonista principale è lo Spirito Santo, vivente nella Parola di Dio e nelle sorelle/fratelli. Ricordo dei richiami già presenti in qualche lettera di S. Paolo? Il sentire la voce di una persona amata dona gioia anche al di là del contenuto delle parole e della loro comprensioneâ (Lectio divina e vita religiosa, p. 13). la pratica quotidiana della Lectio Divina è un traguardo spirituale notevole, poiché molti sono gli ostacoli spirituali che impediscono una corretta esecuzione dell'esercizio ascetico. Questo sito archivia cookie sul computer dell'utente, che vengono utilizzati per raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito. Il luogo privilegiato della lettura e dell’ascolto della Parola è la liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi. âLa prassi della Lectio Divina, se efficacemente promossa, recherà alla Chiesa, ne sono convinto, una nuova primavera spirituale.â Benedetto XVI (16.11.2005) Quale punto fermo della pastorale biblica, la Lectio divina va perciò ulteriormente incoraggiata, mediante l’utilizzo anche di metodi nuovi, attentamente ponderati, al passo con i tempi” (ibid.). momento di preghiera. Come si fa in pratica. Si articola nei seguenti momenti: ⢠invocazione dello Spirito Santo; ⢠lettura del testo biblico e approfondimento guidato; ⢠meditazione dei significati della Parola; ⢠preghiera come risposta a Dio che ha parlato; ⢠condivisione fraterna Gli incontri iniziano alle 9.00 Dapprima scegliete un testo su cui concentrarvi. In Gesù, il Padre tutto ci ha detto e ci ha dato. Mentre leggete siate sicuri di stare anche ascoltando, mentre vi muovete con calma attraverso le parole di Dio. (principali o secondari). È forse il dono più prezioso che lo Spirito ha fatto alla Chiesa del nostro tempo, quindi, fatto a noi, coscienti di avere una grande responsabilità nel mondo di oggi: annunciare il Vangelo. A questo punto, la contemplazione è qualcosa di molto semplice. Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Scrittura. Quello di Guigo è un metodo che ha aiutato tanti cristiani a pregare con la Bibbia e a fare concretamente la Lectio Divina. Certamente, come ogni cammino di vita spirituale ha le sue fatiche e, alcune volte, soprattutto quando sperimentiamo qualche forma di aridità spirituale, potremmo anche essere tentati di abbandonarlo. Emergono, allora, i sentimenti dell’uomo di ogni tempo come il timore, la gioia, la sua speranza, la confidenza, la fiducia, ma anche, all’opposto, la paura dell’affidarsi, i suoi dubbi, la solitudine: sono i sentimenti che, forse, ritroviamo in noi stessi. Gradualmente le parole della Sacra Scrittura incominciano a liberarsi e la Parola si rivela davanti agli occhi del nostro cuore. Si tratta di un testo di largo respiro universalistico che presenta lâappartenenza al regno come concreta conseguenza della reale accoglienza del fratello bisognoso. E’ l’intuizione che, al di là delle parole, dei segni, del fatto biblico, delle cose capite, dei valori emersi, c’è qualcosa di più, c’è un orizzonte immenso. «Cosa dici a me, Signore, con queste tue parole?». Donna dell’ascolto, Maria si presenta nella visitazione come Madre dell’Amore: «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?» (Lc 2,43). La storia e le situazioni vissute dai personaggi presenti nel testo diventeranno fonte di confronto con la nostra situazione e la nostra esperienza personale: in loro, troveremo noi stessi, scopriremo il nostro modo di essere e agire in profondità, ci conosceremo meglio. Il primo è quello di una certa rigidità nel riproporlo, intesa quasi in modo meccanico, come una serie di inflessibili atti successivi, mentre invece lo stesso Guigo intendeva i quattro passaggi come concatenati e interdipendenti ma non rigidamente vincolanti. «Ecco: sto alla porta e busso. La Lectio divina comprende quattro momenti, tutti importanti, concatenati e interdipendenti. . Lectio Divina: Luca 8,1-3 "La Lectio Divina è una fonte genuina della spiritualità cristiana, e ad essa ci invita la nostra Regola. La lectio divina (Enzo Bianchi) «È necessario che l'ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell'antica e sempre valida tradizione della lectio divina che fa cogliere nel testo biblico la Parola viva che interpella, orienta, plasma l'esistenza» (Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, 39). Una volta che sarete in silenzio e concentrati, potrete cominciare a leggere con intenzione il testo che avrete scelto. La sua beatitudine è aver ascoltato e creduto alla Parola dell’Eterno: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 2,45) (mons. Dammi dunque, Signore, la caparra della futura eredità, una goccia almeno di pioggia celeste Dammi una goccia almeno per rinfrescare la mia sete, perché ardo dâamore. Le opinioni umane vengono e vanno. 1) La Lectio divina.Con il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) la Parola di Dio ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa (Dei Verbum 18.11.1965).Dopo secoli di esilio della Bibbia dal popolo di Dio, finalmente la Sacra Scrittura ha ripreso il posto centrale che le compete nella liturgia, nella preghiera, nella vita. 03043 Cassino (Fr), Italy, Centralino: +39 0776311529email: info@abbaziamontecassino.orgPosta certificata: montecassino@pec.it, Per contatti con la stampa o informazioni su eventi, Cell. Come già detto, il testo è mediazione, traccia, impronta di Dio, contiene la Parola: in questo modo, la Parola di Dio ci raggiunge, penetra in noi e prende possesso di noi. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Lectio Divina: 2ª Domenica di Natale (A) ... La Parola entra nella persona e fa che questa si senta accolta da Dio come figlia, come figlio. In questo modo scopriremo elementi che a una prima lettura, forse distratta e un po’ affrettata, passano inosservati, troveremo indizi che non ci aspettavamo, anche se ci pareva di conoscere il brano quasi a memoria. Scopriremo che la Scrittura, alternativamente, ci condurrà a esprimere le varie finalità della preghiera: l’adorazione, la lode, il rendimento di grazie, la preghiera di perdono, la richiesta di grazie per noi, l’intercessione per gli altri, ma sempre con lo spirito suggerito dal testo. © Ordine dei Predicatori Provincia San Domenico in Italia. La collatio, dal latino “colligere” = raccogliere: è l’unico passaggio supplementare e integrativo alla Lectio, quando si svolge in forma comunitaria. Sono vere e proprie indicazioni di percorso che aiutano a comprendere un testo nella sua verità storica. Non dobbiamo dimenticare che la Lectio è un itinerario di tutta la vita e, come ogni esperienza spirituale, va affidata, prima di tutto, alla forza, alla grazia e alla misericordia di Dio. La Lectio divina è una “pedagogia” per la lettura della Bibbia. Di lui sappiamo solo che nel 1173 era già monaco con responsabilità e che nello stesso anno, o in quello successivo, fu eletto nono priore della Grande Certosa, dove morì nel 1188. Il secondo rischio, a mio avviso, è originato dal fatto che qualche autore spirituale moderno ha aggiunto altri passaggi/momenti ai quattro tradizionali, rendendo il metodo eccessivamente complesso. Quale? “Quando leggi la Parola di Dio, bisogna che ricordi di dirti senza interruzione: è a me che si rivolge, è di me che si tratta. 3Tutte le cose avvennero per mezzo di Lei, e senza di lei nessuna cosa avvenne. 4In lei era vita, e la vita era la luce degli uomini. E’ l’intuizione del Regno di Dio dentro di noi, è la certezza di essere stati “toccati” dalla grazia divina. Dopo secoli di esilio della Bibbia dal popolo di Dio, finalmente la Sacra Scrittura ha ripreso il posto centrale che le compete nella liturgia, nella preghiera, nella vita. 05/12/2020 â Aggiunta la condivisione del brano 36 Lc 8,9-18. La contemplatio non è astratta: comporta sempre l’azione. Alla voce di Dio che ci ha interpellati nella lectio e meditatio, rispondiamo con la preghiera, cioè trasformiamo in preghiera quello che abbiamo meditato. 1 14. A questi âquattro tempiâ, più personali, si aggiunge un âquinto tempoâ o elemento quando si vive in comunità e si pratica la lectio La Lectio divina è una “pedagogia” per la lettura della Bibbia. E’ il contemplare agendo, in cui il cuore, toccato dalla presenza di Cristo, si chiede: . E’ questo un momento della Lectio che bisogna vivere nella grazia dello Spirito e con grande sincerità e concretezza, perché c’è sempre il rischio di sfuggire al confronto, soprattutto quando ciò che dice Gesù fa paura, o quando quello che emerge dalla Parola ci scomoda o ci mette in discussione, o ci costringe a rivedere i nostri comportamenti o a cambiare qualcosa della nostra vita. Si prende in mano una penna e si apre la pagina biblica. Questa “lettura divina” non è evidentemente una semplice lettura della Bibbia, fatta per curiosità o a scopo di studio o di ministero, e non è neanche semplice lettura spirituale. 01.17 LECTIO DIVINA Domenica II ... come si solito si dice, ma si identifica con coloro che ... parla del Figlio che si svuota di tutta la sua dignità si Figlio di Dio e si fa in tutto . Prendetevi il vostro tempo, leggete molto lentamente in modo da cogliere ogni singola parola e il suo suono. Quale? La lectio divina esprime la realtà della Chiesa come creatura Verbi: questa si fonda sulla Parola di Dio, nasce convocata dalla Parola e vive in essa. Ad essa i singoli e le comunità ricorrono ormai in larga misura, e tra gli stessi laici sono tanti che vi si dedicano anche con l’aiuto prezioso di studi teologici e biblici. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l’eterno, la vita eterna”, (Benedetto XVI, Udienza generale di Mercoledì 7 novembre 2007, cfr Osservatore Romano 8 novembre 2007), Mi rendo conto che il tentativo di presentare la Lectio divina potrebbe scoraggiare per l’impegno che comporta. Questo vi dovrebbe portare alla fase successiva della conversazione con Dio: potete "parlare" con i vostri pensieri, le vostre idee, la voce interiore o una voce esterna. Non è serio, quindi, selezionare dei passi biblici, qua e là, quasi a caso… “Non metterti mai a piluccare la Bibbia per scegliere il brano che ti piace” (Enzo Bianchi). Come praticare la Lectio Divina L'antica pratica della Lectio Divina, lettura divina, si avvicina allo studio e alla preghiera delle Sacre Scritture come ad un qualcosa che, con calma e attenzione, va assorbito, compreso e su cui bisogna focalizzare l'attenzione. La collatio non è per la discussione né per la condivisione, ma per la comunicazione. Martedì 1 dicembre 2020 3 Mercoledì 2 dicembre 2020 4 ... Il vangelo di oggi è come il sole che sorge. Quindi, applica tutto il testo a te”. “Quando leggi la Parola di Dio, bisogna che ricordi di dirti senza interruzione: è a me che si rivolge, è di me che si tratta. La lectio divina è unâattività complessa, progressiva, fatta di tappe o momenti successivi, mediante la quale la preghiera entra nella vita, e si trasforma in pratica di vita. 2Questa era nel principio verso Dio. La Lectio divina E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro In tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. La Lectio è un ascoltare e assaporare la Sacra Scrittura stando seduti, come Maria, ai piedi di Gesù per non perdere una sola Parola uscita dalle sue labbra. “Cosa possiamo imparare da San Girolamo? La Lectio è una delle priorità pastorali che Giovanni Paolo II ha indicato alla Chiesa all’inizio di questo terzo millennio: Dobbiamo richiamare anche l’invito di Benedetto XVI: . la Parola di Dio ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa. La Lectio divina è un cammino di unificazione della nostra persona e della nostra vita intorno “alla sola cosa di cui c’è bisogno” (Lc 10,42). Che cosâè la Lectio Divina, la portata vera di questa espressione che, non a caso, è rimasta latina, in effetti è un poâ intraducibile. Giunge con i suoi problemi: i malati, gli storpi, i ciechi, i ⦠ai nostri amici e gli ascoltatori della Lexio Divina che trasmettiamo ogni giovedì alle nove e un quarto però si può ascoltare anche in differita vi presento dunque la lectio cioè la lettura meditata pregata del Vangelo di domenica prossima che è la seconda domenica dopo Natale quel giorno ehm anche il giorno in cui si festeggia il nome di Gesù che vuol dire salvatore. 27/12/2020 â Aggiunta la condivisione del brano di intermezzo Natale Gv 1,1-18. E’ l’intuizione del Regno di Dio dentro di noi, è la certezza di essere stati “toccati” dalla grazia divina. La pratichiamo, quindi, ogni giorno, per acquistarne un soave e vivissimo affetto e allo scopo dâimparare la sovreminente scienza di Gesù Cristo. In questo modo scopriremo elementi che a una prima lettura, forse distratta e un po’ affrettata, passano inosservati, troveremo indizi che non ci aspettavamo, anche se ci pareva di conoscere il brano quasi a memoria. E’ importante questa ricerca per capire il significato corretto del testo e non “uscire dal seminato”. Ma per non cadere nell’individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. È sempre lo stesso sole, tutti i giorni, che ... Come Mosè, Gesù si reca sul monte e la gente si riunisce attorno a lui. Questo significa che un testo, per essere capito, ha bisogno di essere collocato dentro il con-testo del libro biblico a cui il brano appartiene ma anche nel contesto dell’intera Scrittura, cercando di coglierne la struttura, i personaggi, le azioni e le loro qualifiche, le parole chiave, domandandoci: «Cosa dice il testo in sé?». Successivamente, è importante prolungare questa raccolta di dati, cercando di ricordare dei brani simili della Bibbia, o di cercarli con l’aiuto delle note in fondo pagina o dei paralleli, normalmente citati in margine. La Bibbia non utilizza i termini contemplazione e contemplare: ricorre di preferenza ai verbi conoscere, vedere e, soprattutto, ascoltare, il più usato nell’AT. Per esempio si può scegliere un testo dalla liturgia Eucaristica, alcune preghiere o frasi quotidiane o brani dal Vangelo. Per questo la sua Parola giunse vicino a noi e si fece presente in mezzo a noi nella persona di Gesù. Nota. Il primo è la lectio, la lettura propriamente detta, una lettura evidenziata. Ecco perché noi, chiamati ad essere ascoltatori e contemplativi fissiamo il nostro sguardo e il nostro ascolto in Gesù. La Lectio Divina è un metodo “ideato” da Guigo II Certosino.