Alla Madonna con Angeli e S. Francesco, affrescata nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi nel 1278. Only Cimabue’s last work, the mosaic of St. John the Evangelist, in the Duomo of Pisa, is dated (1301–02). Il qual comento è oggi appresso il molto reverendo don Vincenzio Borghini priore degl’Innocenti, uomo non solo per nobiltà, bontà e dottrina chiarissimo, ma anco così amatore et intendente di tutte l’arti migliori, che ha meritato esser giudiziosamente eletto dal signor duca Cosimo in suo luogotenente nella nostra Accademia del Disegno. By signing up for this email, you are agreeing to news, offers, and information from Encyclopaedia Britannica. C’è un tesoro in frantumi conservato nella Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, quelli che vennero giù con il terremoto del 26 settembre 1997 che uccise due frati e due tecnici della Sovrintendenza e sbriciolò una delle volte della Basilica di Assisi. L'affresco, infatti fu incorniciato alcuni decenni dopo dai maestri giotteschi che affrescarono il resto del transetto. The view of Rome that accompanies St. Mark, for example, is not only one of the earliest recognizable views of the city but is also one of the first in which the buildings seem solid and separated one from the other by a clearly defined space. Pittore fiorentino attivo principalmente in Toscana e ad Assisi tra l'ultimo quarto del Duecento e i primissimi anni del Trecento.L'importanza di C. nella storia dell'arte italiana del Tardo Medioevo e nella moderna storiografia è inversamente proporzionale all'abbondanza della documentazione pervenuta. A Roma dovette conoscere l'arte classica e la scuola locale. Vasari lo indicò come il primo pittore che si discostò dalla «scabrosa goffa e ordinaria […] maniera greca», ritrovando il principio del disegno verosimile «alla latina». Qui entra in contatto con maestri d'arte bizantina, chiamati a lavorare a Firenze. Le espressioni sono anche più dolci, come nel mosaico del Duomo di Pisa, per cui si pensa che sia verosimile collocare l'opera in un periodo in cui Giotto era già attivo e le sue novità influenzavano anche il maestro. In questa opera Cimabue si orientò verso le recenti rappresentazioni della Crocifissione con il Christus patiens dipinte verso il 1250 da Giunta Pisano, ma aggiornò l'iconografia arcuando ancora maggiormente il corpo del Cristo, che ormai debordava occupando tutta la fascia alla sinistra della croce. Cimabue, pseudonimo di Cenni (Bencivieni) di Pepo[1] (Firenze, 5 o 19 settembre 1240 circa – Pisa, 24 gennaio 1302), è stato un pittore italiano. Giotto diuenne maggiore, più nobil maestro di Cimabue.», (Dante con l’esposizione di Christoforo Landino et di Alessandro Vellutello, Venezia, 1564, c. And yet he breathes new emotive content into the abstract or stylized forms. Fu forse proprio per l'alta qualità pittorica dell'affresco della Basilica inferiore che Cimabue fu chiamato a realizzare le pitture nell'abside e nel transetto della basilica superiore di San Francesco, negli stessi anni in cui forse maestranze romane cominciavano ad affrescare la parte superiore della navata. The cycle he created there comprises scenes from the Gospels , the lives of the Virgin Mary , St Peter and St Paul . La data di nascita approssimativa si basa sulla menzione di Vasari e su un calcolo dell'età che doveva avere nel 1272, quando a Roma venne citato come testimone in un atto pubblico di notevole importanza, quindi verosimilmente sui trent'anni. 188. Cimabue intorno al 1288 si recò ad Assisi per realizzare nella zona del transetto della Basilica superiore alcuni cicli di affreschi. Questa pala ebbe un'eco immediata, ripresa per esempio verso il 1285 dal senese Duccio di Buoninsegna, nella sua aristocratica Madonna Rucellai - opera per lungo tempo erroneamente attribuita allo stesso Cimabue -, già in Santa Maria Novella e oggi agli Uffizi. Il documento di Roma, datato 8 giugno 1272 registra la testimonianza del pittore sul patronato che il cardinale Ottobono Fieschi assunse su incarico di papa Gregorio X di un monastero di monache di San Damiano che per l'occasione, fu ridedicato a Sant'Agostino e alla sua Regola. Vasari’s assertion that he was apprenticed to Greek Byzantine painters living in Italy is probably an attempt to explain both the style and the sudden emergence of this genius. La luce adesso è calcolata e modella con il chiaroscuro un volume realistico: i chiari colori dell'addome girato verso l'ipotetica fonte di luce, ad esempio, non sono gli stessi del costato e delle spalle, sapientemente rappresentati come illuminati con un angolo di luce diverso. Un'altra novità rispetto al modello fu l'uso delle striature d'oro (agemina) nel panneggio che copre il corpo di Cristo o nelle vesti dei due dolenti, un motivo derivato dalle icone bizantine. 343-347. The fresco The Four Evangelists, in the vault of the crossing of the upper church at Assisi, is sculpturally conceived, but its solidity and bulk are heightened by the crystalline city views that accompany each of the figures. L'attribuzione e cronologia delle opere elencate qui segue l'analisi recente e rigorosa di Luciano Bellosi, «Credette Cimabue ne la pitturatener lo campo, ed ora ha Giotto il grido,si che la fama di colui è scura», «Credidit ut Cimabos picturae castra tenere,sic tenuit vivens;nunc tenet astra poli.», «Cimabue credette di tenere il campo della pittura;così fu finché visse.Ora, invece, tiene le stelle del cielo.», «Fu Cimabue [...] sì arrogante, e sì sdegnoso, che se per alcuno gli fosse a sua opera posto alcuno difetto, o egli da sé l’avesse veduto (ché come accade alcuna volta, l’artefice pecca per difetto della materia in ch’adopera, o per mancamento che è nello strumento, con che lavora), immantamente quella cosa disertava, fosse farà quanto si volesse.», (L’Ottimo Commento della Divina Commedia, Testo inedito d’un contemporaneo di Dante citato dagli Accademici della Crusca, Pisa, 1828, II, p. Inoltre esasperò il pittoricismo basato sull'uso di sottilissimi filamenti distesi con la punta del pennello per la resa degli incarnati, realizzando un vigore muscolare e una volumetria mai visti prima. In questa opera è amplificata la maestosità, tramite un più ampio campo attorno alla Madonna (si pensi alla Madonna del Bordone di Coppo di Marcovaldo), e migliore è la resa naturalistica, pur senza concessioni al sentimentalismo (Madonna e bambino non si guardano e le loro mani non si toccano). Along with the traditional stylization of the human form, Cimabue seems to have been among the first to return to a close observation of nature. Sappiamo che Cimabue era a Roma intorno al ’70. Non è chiaro sotto quale papato Cimabue lavorò ad Assisi, probabilmente entro quello di Niccolò IV, nel 1288-1292. Le notizie certe, ossia suffragate da documenti, sulla vita di Cimabue sono molto esigue: presente a Roma nel 1272; incaricato di realizzare un cartone per il mosaico del catino absidale del Duomo di Pisa il 1º novembre 1301; morto a Pisa nel gennaio 1302. D'altronde lo stesso Vasari, cui tanto si deve nell'attribuzione a Cimabue dell'avvio della rinascenza della pittura italiana, afferma che egli ebbe "maestri greci". Cimabue, original name Bencivieni di Pepo, modern Italian Benvenuto di Giuseppe, (born before 1251—died 1302), painter and mosaicist, the last great Italian artist in the Byzantine style, which had dominated early medieval painting in Italy. Cimabue’s style provided the firm foundation upon which rested the art of Giotto and Duccio in the 14th century, although he was superseded in his own lifetime by these artists, both of whom he had influenced and perhaps trained. Be on the lookout for your Britannica newsletter to get trusted stories delivered right to your inbox. )[6], «Cimabue, costui essendo la pittura in oscurità, la ridusse in buona fama. Procedimenti preparatori, specie il primo, pressoché immancabili nella pittura medievale su tavola. Già dagli anni novanta il suo astro dovette iniziare ad essere oscurato da quello dell'allievo Giotto, come registrò la celebre menzione dantesca[3]. "Crocifissione (Assisi)" è un affresco autografo di Cimabue realizzato nel 1280-83, misura 350 x 690 cm. Dopo secoli di aspri colori pastosi Cimabue fu quindi il primo a stendere morbide sfumature. Recentemente è stato attribuito al pittore un dittico, formato da due tavole con la Madonna in trono col Bambino e santi e la Flagellazione, conservate rispettivamente alla National Gallery di Londra e alla Frick Collection di New York. After him the Byzantine tradition in Italy died out, partly because it had been superseded by a new style, but also because he had exhausted all the possibilities inherent in the tradition. Dipinse a Sciesi nella chiesa di s.to Franc.º;che la finì Giotto: et in Empoli nella pieve, et in s. ta M.ria Novella una tavola grande, con una Nostra Donna con angioli intorno, oggi posta alto fra la Cap.la de’ Bardj et de Ruciellai. Cimabue anche nell'iconografia tradizionale della Madonna col bambino stabilì un nuovo canone con il quale si dovettero confrontare i pittori successivi, soprattutto Giotto. Poco dopo il viaggio a Roma del 1272, alla fine degli anni settanta, eseguì il Crocifisso per la chiesa fiorentina di Santa Croce, oggi semidistrutto a causa dell'alluvione di Firenze del 1966. )[5], «Il primo fu Giovanni chiamato Cimabue che l’antica pittura, e dal naturale già quasi smarrita e vagante, con arte e con ingegno rivocò; perocché innanzi a questo la greca e latina pittura per molti secoli avea errato, come apertamente dimostrano le figure nelle tavole e nelle mura anticamente dipinte.», ( Filippo Villani, De origine civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus, si trova in J. Schlosser, Quellenbuch zur Kunstgeschichte des abendländischen Mittelalters, Wien, 1892, pp. Cimabue was subsequently commissioned to decorate the apse and the transept of the Upper Basilica of Assisi, in the same period of time that Roman artists were decorating the nave. Nella chiesa di Santa Trinita a Firenze era conservata un'altra Maestà di Cimabue, ora conservata agli Uffizi, della quale non si conosce la data, ma che viene attribuita a un momento più tardo, tra il 1290 e il 1300. In questo periodo vengono collocate una serie di opere in varie collocazioni: oltre alla già citata Maestà del Louvre (1280 circa), la Flagellazione della Collezione Frick, la piccola Maestà della National Gallery di Londra (entrambi intorno al 1280), i mosaici per il battistero fiorentino (le ultime due scene della vita del Battista e le prime scene della Genesi), la Maestà di Santa Maria dei Servi a Bologna (1281-1285 circa) e la Madonna della Pinacoteca di Castelfiorentino, forse in collaborazione con Giotto (1283-1284 circa). Despite the small number of Cimabue’s works that have survived, they fully support the reputation that the artist has acquired. In questo periodo avrebbe realizzato, tra le altre opere, il crocifisso di Santa Croce, la Maestà del Louvre e i mosaici del battistero di Firenze. Il trono è disegnato con un'assonometria intuitiva e quindi collocato precisamente nello spazio, anche se rimane poco profondo e gli angeli sono disposti ritmicamente attorno alla divinità secondo precisi schemi di ritmo e simmetria, senza interesse ad una reale disposizione nello spazio, infatti levitano l'uno sopra l'altro (non l'uno dietro l'altro). In tale documento viene anche ricordato il luogo di nascita dell'artista, "Florentia", confermata anche nel documento pisano. Il Crocifisso di Cimabue, oggi conservato a Firenze, al museo dell’opera di Santa Croce, è un’opera del 1280. Cimabue 018.jpg 2,024 × 2,071; 456 KB. Per il transetto sinistro dipinse un grande affresco rappresentante la Crocifissione, visibile solo ai frati che assistevano alla messa. By his own personality and by his contributions to painting he merits Vasari’s characterization of him as the first Florentine painter and the first painter of “modern” times. Nothing is known of his early training. In Cimabue’s more formal works he follows tradition closely, but he brings to that tradition a heightened sense of drama. Saint Francis of Assisi, detail of a fresco by Cimabue, late 13th century; in the lower church of San Francesco, Assisi, Italy. Sempre ai modelli di Giunta rimandano le due figure nei tabelloni ai lati dei braccio della croce (Maria e San Giovanni raffigurati a mezzo busto in posizione di compianto) e lo stile asciutto, quasi "calligrafico" della resa anatomica del corpo del Cristo. Molti tratti arcaicizzanti scompaiono in quest'opera, come quella spaccatura profonda, a forma di cuneo, nel punto in cui il sopracciglio incontra la radice del naso, che troviamo ancora nella Vergine dolente sia del Crocifisso di San Domenico ad Arezzo (1270 circa) che del Crocifisso di Santa Croce (di poco anteriore al 1280). Studi recenti hanno dimostrato come in realtà il rinnovamento operato da Cimabue non fosse poi assolutamente isolato nel contesto europeo, poiché la stessa pittura bizantina mostrava dei segni di evoluzione verso una maggiore resa dei volumi ed un migliore dialogo con l'osservatore. La Maestà di Assisi è un affresco (320x340 cm) di Cimabue, databile attorno al 1285 - 1288 circa. Fu un pittore di spregiudicata capacità innovatrice (si pensi agli espedienti con cui rese drammatica come mai prima di allora la Crocifissione ad Assisi, oppure all'incredibile inclinazione del Crocifisso di Santa Croce), che pur senza staccarsi mai dai modi propriamente bizantini, li portò alle estreme conseguenze, a un passo dal rinnovamento già perseguito in scultura da Nicola Pisano e in pittura poi da Giotto[2]. O anche le linee bianche sovrapposte sopra il labbro superiore che producevano un "effetto di sdoppiamento" e che ancora troviamo nelle due precedenti opere. Molto fine è il modo con cui i panneggi avvolgono il corpo delle figure, soprattutto della Madonna, che crea un realistico volume fisico. La scena è accoppiata simmetricamente alla Crocifissione del transetto destro, dall'altro lato. Vi si accede dalla piazza superiore di San Francesco d'Assisi. L’affresco misura 6 metri e 90 x 3 metri e 50. Cimabue, negli anni dal 1288 al 1292, venne chiamato ad Assisi, da Papa Niccolò IV, per realizzare gli affreschi dell’abside nella Basilica Superiore. In a highly formal altarpiece such as the Sta. Dal 2 settembre 1301 al 19 febbraio 1302, anno della morte, fu a Pisa dove realizzò il mosaico absidale del duomo: di questo rimane la figura di San Giovanni Evangelista, servita alla critica moderna per ricostruire il suo catalogo: si tratta infatti dell'unica opera di Cimabue per la quale sia possibile un'attribuzione basata su fonti documentali certe. L’opera ha subìto un notevole deterioramento dovuto alla caduta delle parti dipinte a secco e per l’alterazione chimica della biacca, il colore bianco a base di piombo molto usato per le lumeggiature: co… Secondo il Ghiberti e il Libro di Antonio Billi fu al contempo maestro e scopritore di Giotto. 203v. La somiglianza con il modello giuntesco si spiega anche con un'esplicita richiesta dei domenicani aretini, essendo uno dei crocifissi di Giunta conservato nella chiesa principale dell'ordine, la basilica di San Domenico a Bologna. In the fresco cycle at Assisi, Cimabue found an especially receptive patron, for the art commissioned by the Franciscans from Cimabue’s time on is generally characterized by a dramatic and emotive narrative. Professor of Art, Duke University, Durham, North Carolina. 370 sgg. The earliest biography of Cimabue, by Vasari, states that he was born in 1240 and died in 1300. Giorgio Vasari, in his Lives of the Most Eminent Italian Painters, Sculptors, and Architects… (1550), begins his collection of biographies with the life of Cimabue. Cimabue was subsequently commissioned to decorate the apse and the transept of the Upper Basilica of Assisi, in the same period of time that Roman artists were decorating the nave. Tra il 1277 e il 1280, secondo gli studiosi, deve essersi svolto il lavoro di Cimabue ad Assisi dove esegue gli affreschi delle vele sopra il presbiterio e quelli delle pareti del transetto. Trinità Madonna, an altarpiece now in Florence’s Uffizi; and the Madonna Enthroned with St. Francis, in the lower church of S. Francesco at Assisi. Si hanno notizie di lui dal 1272, e Dante lo citò come il maggiore della generazione antecedente a quella di Giotto, parallelamente al poeta Guido Guinizelli e al miniatore Oderisi da Gubbio. Al Maestro di San Francesco subentrò, nel 1280, Cimabue (1240-1302 ca. La ricostruzione della cronologia delle opere basata su dati stilistici dalla recente e rigorosa analisi di Luciano Bellosi pone l'artista al lavoro a Firenze, Pisa e Bologna alla fine degli anni settanta e all'inizio della decade successiva. The dates can only be approximations, for it is documented that Cimabue was alive and working in Pisa in 1302. In his less formal works he was able to exploit a growing interest in narrative that had been inherent in the Byzantine tradition but never fully developed. Probabilmente la sua formazione si svolse a Firenze, tra maestri di cultura bizantina. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 13 dic 2020 alle 20:06. ), esponente di spicco della scuola fiorentina, che sempre nella Basilica inferiore affrescò una Maestà con san Francesco nel braccio destro del transetto. This concern with the illusion of space and with a three-dimensional form occupying that space is rarely met with in medieval painting prior to Cimabue, but it is highly characteristic of Cimabue’s leading student and rival, Giotto. Il 4 luglio di quell'anno al camerlengo di Pisa vengono consegnati alcuni oggetti (i guanti di ferro, una tovaglia e altro) appartenuti al pittore, che quindi doveva essere morto mentre attendeva a un lavoro per il Duomo di Pisa, ovvero i cartoni per il mosaico nella calotta absidale[3]. CIMABUE (o Cenni di Pepe o Cenni di Pepo). La basilica di San Francesco si trova ad Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico.Voluta da Papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell'Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati.Fa parte delle proprietà non extraterritoriali della Santa Sede. Da ultimo tuttavia ha conciliato l'autenticità della tavola con queste eccezioni tecniche Luciano Bellosi (2004), assumendo che il dipinto in questione sia stato originariamente creato per essere posto sul primo sepolcro di Francesco, destinazione che avrebbe reso incongrua la consueta preparazione della tavola. Ciò permette di imprimere volumetria all'intera figura e alle singole parti del corpo, dotando i muscoli di un vigore ed possanza, come del resto era già avvenuto nel precedente crocifisso, ma a differenza di prima si ha un maggiore realismo. ed è custodito nel transetto sinistro della Chiesa superiore di S. Francesco ad Assisi. Già con la Crocifissione della chiesa di San Domenico di Arezzo, databile attorno al 1270, segnò un distacco dalla maniera bizantina. Cimabue è il primo pittore a evolvere il suo stile dall'arte bizantina a quella gotica ed in questo fu maestro e guida a Giotto e ad alti pittori "minori" della generazione dopo la sua. È difficile avere un'idea degli affreschi assisiati di Cimabue e della sua bottega, perché oggi sono i più danneggiati della basilica Superiore, avendo subìto un processo di ossidazione della biacca (bianco di piombo) che ha reso i toni chiari scuri (per cui sembra di essere di fronte a un negativo fotografico). Art historiographers from the 14th century to the present have recognized the art and career of Cimabue as the dividing line between the old and the new traditions in western European painting. Cimabue was a nickname that through an error later became a family name. Crocifisso di Cimabue. Non lascerò di dire che, se alla gloria di Cimabue non avesse contrastato la grandezza di Giotto suo discepolo, sarebbe stata la fama di lui maggiore, come ne dimostra Dante nella sua Commedia, dove alludendo nell’undecimo canto del Purgatorio alla stessa inscrizzione della sepoltura, disse: Credette Cimabue nella pintura tener lo campo, et ora ha Giotto il grido; sì che la fama di colui oscura. Nell'arco di tempo che intercorre tra i due crocifissi, Cimabue lavora a una della sue opere più importanti: gli affreschi della basilica superiore di San Francesco ad Assisi, dove dipinge storie della Vergine, una serie di Apostoli e storie dell'Apocalisse. Fu et è Giotto in tra li dipintori il più sommo della medesima città di Firenze, e le sue opere il testimoniano a Roma, a Napoli, a Vignone, a Firenze, a Padova et in molte parti del mondo, etc.". A differenza della precedente opera aretina il corpo non è diviso in aree circoscritte e ben distinte come fossero i pezzi di un'armatura scomponibile: i passaggi tra le varie aree del corpo avviene sempre con passaggi graduali, modulazioni chiaroscurali sempre sfumate, mai nette. La basilica superiore di San Francesco d'Assisi è una delle due strutture che compongono la basilica di San Francesco ad Assisi, assieme alla basilica inferiore. Articles from Britannica Encyclopedias for elementary and high school students. Anche in questo caso il pittore raffigurò uno straordinario Cristo sulla croce. Il 19 marzo 1302 infatti, appena quattro mesi dopo, un documento fiorentino parla degli "eredi" di Cimabue riguardo a una casa nel popolo di San Maurizio a Fiesole. fu negli anni circha 1240: truovansi delle opere sue in Pisa nella chiesa di s.º Franc.ºin tavola, et in Firenze nel primo chiostro di s. to Spirito, cierte hystorie che ànno maniera grecha: et altre pitture in Pisa in s. to Franc.º Scalzo. It is perhaps significant that in the Divine Comedy Dante places Cimabue among the proud in Purgatory. Updates? He was certainly influenced by the Italo-Byzantine painter Giunta Pisano and by Coppo di Marcovaldo and may have been an apprentice to Coppo. Si sa che il nome Cimabueera il cognome per lui scelto, ma anche sul vero nome (Giovanni, Cenni o Bencivieni di Pepi) ci sono pareri e fonti discordanti. Già con la Crocifissione della chiesa di San Domenico di Arezzo, databile attorno al 1270, segnò un distacco dalla maniera bizantina. Ci fu comunque spazio per un'opera celebre come la Maestà di Santa Trinita. Sulla vita di questo grande pittore duecentesco si hanno poche notizie. Nel transetto destro della basilica inferiore affrescò la Madonna col Bambino in trono, quattro angeli e san Francesco, dipinto palesemente decurtato dal lato sinistro dove si suppone fosse presente un Sant'Antonio di Padova a pendant del Poverello d'Assisi. Ma è soprattutto la resa pittorica delicatamente sfumata a rappresentare una rivoluzione, con un naturalismo commovente (forse ispirato anche alle opere di Nicola Pisano) e privo di quelle dure pennellate grafiche che si riscontrano nel crocifisso aretino. Gli affreschi. L'arrivo di Cimabue ad Assisi segnò l'ingresso nella prestigiosa commissione papale di artisti fiorentini e la scelta del maestro fu dettata quasi certamente dalla fama che aveva acquistato a Roma nel 1272, anche se non sono conosciute opere di Cimabue del periodo romano. È scomparso anche il caratteristico solco che partiva dall'angolo dell'occhio e che attraversava tutta la guancia, che Cimabue aveva ereditato dal crocifisso bolognese di San Domenico di Giunta Pisano. Cimabue’s character may be reflected in his name, which can perhaps best be translated as “bullheaded.” An anonymous commentator in a work on Dante written in 1333–34 said that Cimabue was so proud and demanding that if others found fault with his work, or if he found something displeasing in it himself, he would destroy the work, no matter how valuable. And the poet refers to him to illustrate the transience of earthly fame: “Cimabue thought to hold the field in painting, and now Giotto hath the cry.” But pride in his own accomplishments and a high personal standard of excellence separated Cimabue from the anonymous artists of the Middle Ages. Cimabue ad Assisi. Nasce a Firenze nel 1240 da una famiglia nobile fiorentina, che lo manda a studiare lettere presso il convento di Santa Maria Novella. L'arrivo di Cimabue nel grande cantiere segnò l'ingresso nella prestigiosa commissione papale di artisti fiorentini e la scelta del maestro fu dettata quasi certamente dalla fama che aveva acquistato a Roma nel 1272, anche se non sono conosciute opere di Cimabue del periodo romano. [7]), «Giovanni Cimabue: costui trovò e liniamenti naturali et la vera proportione, et le figure morte le fecie vive et di varii giesti, di modo che lasciò di sè grandissima fama. From this it can be concluded that he was born prior to 1251. Editor of L.B. Non è chiaro sotto quale papato Cimabue lavorò ad Assisi, probabilmente entro quello di Niccolò IV, nel 1288-1292. Omissions? DONATO, in La Basilica, cit., pp.