Il tema del canto è, dunque, la ricostruzione di un avvenimento rivissuto nel ricordo (Tornami a mente) ; esso ripete e rinnova la prima volta di un soggetto di fronte al mistero di un sentimento ambiguo, che produce stati diversi e che si fissa nell’immagine di un corpo-fantasma: quello della donna desiderata, che rivive attraverso pezzi della sua identità (la voce, l’immagine « pinta » nel cuore). 292  M. Santagata, Quella celeste naturalezza, Bologna, Il Mulino, 1994, pp.15-44. M. de las Nieves Muñiz Muñiz ritiene, a sua volta, che «, justifica [...] plenamente su presencia en los. Un tale piacere, condannato, perciò, a restare inattingibile, non può essere afferrato se non in forza di immaginazione, attraverso una visione del tutto intellettuale, nella cui sola pienezza la mente può appagarsi. L'infanzia. 98           che voglia non m’entrò bassa nel petto. 16           Quel pensier che nel dí, che lusinghiero, 17           ti si offeriva nella notte, quando. Il primo amore_Giacomo Leopardi IL PRIMO AMORE Tornami a mente il dì che la battaglia D'amor sentii la prima volta, e dissi: Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia! Calvino, l’écriture, le dessin, l’image, L’envers du Risorgimento. 89           turbare egli temea pinta nel seno. / Deh quanto, in verità, vani siam nui ! Giacomo Leopardi nasce il 29 giugno 1798, a Recanati, piccolo centro dello Stato Pontificio, dal conte Monaldo Leopardi e da Adelaide dei marchesi Antici. Se tu osservi il linguaggio di Leopardi, ti accorgerai che non può fare fisiologicamente a meno del modello petrarchesco. Come scriverà rivolgendosi alla « donna che non c’è » in Alla sua donna. 41           e i destrier che dovean farmi deserto. El contraste gloria/belleza marca una nueva fase en la ‘historia’ de los Cantos (según la ordenación que quiso darles el poeta): no ya la gloria añorada y lamentada en las canciones anteriores, sino el amor; no las ilusiones colectivas, sino la única que puede obrar con fuerza suficiente en el individuo moderno.32. È un « pensier » nuovo quello di cui si parla, la cui invadenza nel circolo ininterrotto dei giorni e delle notti è sottolineata dalla ripetizione del verso 16 : Quel pensier che nel dì, che lusinghieroTi si offeriva nella notte, quandoTutto queto parea nell’emisfero:Tu inquieto, e felice, e miserando,M’affaticavi in su le piume il fianco,Ad ogni or fortemente palpitando. Lombardi, Milano, Rizzoli, 1998, pp. La donna conosciuta e ammirata è diventata unicamente « idea » e « immagine », « spirante e visibilissima », ma « che ho nella mente », e la cui purità può essere solo contaminata dalla vista delle cose reali21. l’infinito può essere raggiunto. 36           quella per che penando ivi e battendo? 336  Il lemma compare, senza richiami diretti alla sensibilità soggettiva messa in gioco nel Primo amore, due volte in Sopra il monumento di Dante ; una volta ciascuna nelle Nozze della sorella Paolina e in Alla primavera. Home la voce, ch’altro il cielo, ahi, mi togliea. La lirica, d’altra parte, è per Leopardi proprio questo: il canto di dolore del soggetto, che trasforma ed esprime la propria sofferenza in parola. X – Il primo amore Giacomo Leopardi. Volendo venire a concetti più precisi, Dante e Petrarca hanno proposto due modelli diversi alla poesia italiana. La forma globale dei Canti si articola, come si sa, secondo i principi di una raccolta organica, ordinata secondo una precisa architettura disposta dall’autore, che coordina intenzionalmente l’equilibrio generale dell’intero volume1. piaceami, e col mio core / in perenne ragionar sepolto, / alla guardia seder Questa risoluzione rappresenta la seduzione infinita dell’esperienza amorosa ma, contemporaneamente, ne segna il carattere disperato e inquietante : Sulla questione cfr. 61-84 : allontanatasi la donna, sopravvive l’« amarissima ricordanza » e il distacco da qualunque altro sentimento che non coincida con quello d’amore ;vv. In qualche modo, ridotta ad allucinazione e a pura ombra, essa è una variante dell’impossibilità di raggiungere compiutamente il piacere inseguito, qualunque sia l’aspetto in cui possa materializzarsi. riflessione razionale, che però non cancella, ma anzi esalta, la passione Tornami a mente il dì che la battaglia D’amor sentii la prima volta, e dissi: Oimè, se quest’è amor, com’ei travaglia! Perchè seco dovea sì dolce affetto 82           Solo il mio cor piaceami, e col mio core. queta il silenzio, o il verdeggiar del prato. 84           alla guardia seder del mio dolore. Le immagini si affollano come « per febre », in un sonno diventato « rotto » e « deliro ». XXIII-XLII) e F. Gavazzeni (L’unità dei Canti: varianti e strutture, introduzione a G.L, Canti, a cura di F. Gavazzeni e M.M. « Sovrana passione », e, altrove, « l’impero della bellezza ». 3912  Sul confronto tra i due testi scrive M. de las Nieves Muñiz Muñiz (op.cit., p. 205) : « Si bien desde el título mismo, alusivo a una íntima experiencia autobiográfica del poeta, se marca la fractura entre este ‘primer’ canto de amor y el ‘ùltimo’ canto dirigido a la naturaleza por la antigua Safo, el salto queda hábilmente atenuado por la común temática (la desdicha amorosa en un sujeto ‘nacido para el llanto’) y el recurso en ambos casos a la primera persona. 90           come all’aure si turba onda di lago. 40           Senza sonno io giacea sul dí novello. Questa collocazione sottolinea come Leopardi riconosca in 24           rotto e deliro il sonno venia manco. 85           E l’occhio a terra chino o in se raccolto, 86           di riscontrarsi fuggitivo e vago. Leopardi L’oblio della memoria. 17Protagonista di un’avventura inedita, il « cor » dell’Io sperimenta, proprio per la prima volta, una condizione in cui ogni « contento » diventa « noia ». 281  Sulla questione cfr. Ogni suo soggetto usitato appartiene di sua natura alla lirica; come i subbietti lugubri, che furono spessissimo trattati dai greci lirici, massime antichi, in versi lirici, nei componimenti al tutto lirici, detti, , i quali furon quelli di Simonide, assai celebrato in tal maniera di componimenti, e quelli di Pindaro: forse anche. emergono le trepidazioni e delle ansie dell’innamorato: il tremore delle Giacomo Leopardi, Il primo amore . e di me si spendea la miglior parte, 6033  « Nè gli occhi ai noti studi io rivolgea, / E quelli m’apparian vani per cui / Vano ogni altro desir creduto avea. Anche da questo punto di vista il Primo amore guarda ai componimenti successivi. essa la presenza di elementi del suo pensiero “maturo”. Leopardi, Diario del primo amore. prende corpo soltanto nel ricordo (o nel sogno, appunto), dopo la morte Costituisce, infatti, il componimento di transizione verso la poesia degli Idilli, che avra’ al centro il soggetto e la storia "sentimentale" dei suoi pensieri. Il primo amore. , a cura di G. G. Amoretti, Genova, Il Melangolo, 1981, p. 13. 47-85. 11Come si vede anche da questo assai sommario profilo, l’attenzione si arresta sul meccanismo generativo dell’immagine d’amore, abbandonando lo schema evolutivo seguito nel Diario. M. de las Nieves Muñiz Muñiz ritiene, a sua volta, che « Il primo amore justifica [...] plenamente su presencia en los Cantos como crucial eslabón del libro » (G.L., Canti, edizione bilingue e commento a cura di M. de las Nieves Muñiz Muñiz, Madrid, Càtedra 1998, p. 206). 4Il fantasma della donna, o, più precisamente, la donna che diventa fantasma, sogno, realtà separata e impalpabile della mente, è, in definitiva, anche l’argomento del Primo amore. La partenza della donna è descritta nella sua fisicità più inoppugnabile, attraverso la percezione puntuale di ciò che sta avvenendo. 7             Ahi come mal mi governasti, amore! Giacomo Leopardi è il primo degli scrittori moderni; forse l'autore più amato in assoluto, soprattutto dai ragazzi: è il poeta del dubbio, dell’adolescenza e dell’infinito, inteso come il piacere di naufragare nel mare della propria interiorità. 57           strinsi il cor con la mano, e sospirai. Abrams, « Per lo più noi riconosciamo alla sola voce, anche senza vederle, le persone da noi conosciute, per molteplici che siano le nostre conoscenze, per minima che sia la diversità di tale o tal altra voce da un’altra; per pochissimo che noi abbiamo praticata quella tal persona, o praticatala pure una sola volta » (. Abilitato ad attraversare l’inferno delle passioni, non potrà essere che l’atto dello scrivere a riportarlo nella luce chiara della conoscenza. La ricerca dell’oggetto amato diventa sempre più implacabilmente, nella ricostruzione leopardiana, la caccia a un’astrazione. Anche per questo sarà l’ultima a morire nella sua poetica. Nel Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare, al poeta della Gerusalemme liberata il suo interlocutore rivendicherà il primato di un piacere sognato su uno vero e testimonierà dell’inconciliabilità tra le due orbite : Anzi ho notizia di uno che quando la donna che egli ama, se gli rappresenta dinanzi in alcun sogno gentile, esso per tutto il giorno seguente, fugge di ritrovarsi con quella e di rivederla; sapendo che ella non potrebbe reggere al paragone dell’immagine che il sonno gliene ha lasciata impressa, e che il vero, cancellandogli dalla mente il falso, priverebbe lui del diletto strordinario che ne ritrae.34. 10           e non sereno, e non intero e schietto, 11           anzi pien di travaglio e di lamento. Caduti tutti gli idoli estranei alla sfera dell’immaginazione, resta solo il colloquio con il proprio cuore, con i fantasmi e con le fantasie che da esso nascono. Una poesia sulla distanza. Leopardi riprende in più luoghi l’impossibilità di avvicinarsi alle cose realmente esistenti e sottolinea il fastidio per ogni forma che non sia quella immaginata : « Il quale [il cuore] tenerissimo, teneramente e subitamente si apre,ma solo solissimo per quel suo oggetto, chè per qualunque altro questi pensieri m’hanno fatto e della mente e degli occhi oltremodo schivo e modestissimo, tanto ch’io non soffro di fissare lo sguardo nel viso sia deforme (che se più o manco m’annoi, non lo so ben discernere) o sia bello a chicchessia, nè in figure o cose tali ; parendomi che quella vista contamini la purità di quei pensieri e di quella idea ed immagine spirante e visibilissima che ho nella mente » (. or che spaventoChe angoscia era la tua fra quel pensieroPresso al qual t’era noia ogni contento ? / Solo il mio cor piaceami, e col mio core / In un perenne ragionar sepolto, / Alla guardia seder del mio dolore » (vv. della raccolta dei Canti, ma nella sistemazione definitiva occuperà il X posto, Diventa sostanzialmente un’avventura della mente, che accarezza un’idea e ne insegue l’irraggiungibile purezza. 7La vicenda che Giacomo analizza si presenta, così, non tanto con i caratteri di una precisa e irripetibile situazione, ma, piuttosto, come l’emblema di ogni possibile e ricorrente percorso sentimentale. 5932  M. de las Nieves Muñiz Muñiz, op. 325  G. L, Zibaldone di pensieri, ed. 4013  Sul rapporto che unisce e divide i due testi cfr. Lombardi, Milano, Rizzoli, 1998, pp. Logra así L. conjugar continuidad y discontinuidad en un claroscuro cuya clave reside en los matices, es decir, en el modo de expresar y padecer la pasión: trágico para la poetisa griega que corta abruptamente el hilo de su ‘ingenio’ al descubrir el misterio de la infelicidad; melancólico para el moderno lírico que funda en ella -. Il metro stesso è, d’altra parte, una spia della via intrapresa. 87           né in leggiadro soffria né in turpe volto: 88           che la illibata, la candida imago. L’incontro con la cugina Gertrude Cassi-Lazzari, l’evento biografico che è il dato da cui muove la poesia, diventa, così, l’oggetto di una riflessione indispensabile, che sottrae dal fatto ogni parvenza di cronaca e lo trasforma in un’avventura esistenziale. Poesia di Giacomo Leopardi - Il primo amore Tornami a mente il dì che la battaglia D'amor sentii la prima volta, e dissi: Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia! 101         spira nel pensier mio la 15La forma intrinsecamente mescidata della passione, verifica di quella legge del desiderio e del piacere mai realizzato, che Leopardi metterà successivamente al centro della propria riflessione, è amplificata, nel testo del Primo amore, dai versi 10-13. nel cuore di chi ama l’amore è inquietudine, felicità, miseria (“... inquieto e Altre volte Leopardi parla di amori giovanili (A Silvia, Il sogno), ma si tratta di amore che Représentations de l’anti-Risorgimento de 1815 à nos jours, Les mouvements migratoires entre réalité et représentation, Poeti d'oggi/Poètes italiens d'aujourd'hui, Variation autour des idées de patrie, Etat, nation, Italie et Etats-Unis - Interférences culturelles, Voyager à la découverte de l'identité et/ou de l'altérité, Portail de ressources électroniques en sciences humaines et sociales, « Quell’altro mondo che era il mondo ». 29           moti per l’ossa mi serpeano, oh come, 30           mille nell’alma instabili, confusi, 31           pensieri si volgean! Nell’imposizione del nuovo titolo, d’altra parte, risuonano armoniche precise, dipendenti dalla disposizione che il testo occupa nella scansione del libro. AccueilNuméros3Il primo amore di Giacomo Leopard... La canzone "Il primo amore" occupa una posizione cruciale nel sistema dei Canti. 39           che l’aleggiava, volossene via. I canti fiorentini di Leopardi, ossia le poesie Il pensiero dominante, Amore e morte e A se stesso, furono composti durante il soggiorno del poeta a Firenze fra il 1831 e il 1833. 6             primiera il varco ed innocente aprissi. Ciò che permane, quando la fonte dell’innamoramento si allontana, è un’aspirazione di bellezza che non coincide con nessuna forma empirica. 314  F. Gavazzeni (op. Non vi mancano tuttavia similitudini ed immagini pregevoli. Voir la notice dans le catalogue OpenEdition, Plan du site – Crédits du site – Mentions légales – Flux de syndication, Nous adhérons à OpenEdition Journals – Édité avec Lodel – Accès réservé, Vous allez être redirigé vers OpenEdition Search. Luigi Blasucci ha colto perfettamente il significato di questo spostamento, motivato dal « passaggio dei testi nel libro dei Canti, nella cui dicitura comprensiva si dissolsero le singole etichette di ‘genere’ »10. Tornami a mente il dì che la battaglia d'amor sentii la prima volta, e dissi: Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia! comunicare con gli altri, che sono visti sempre inseriti nel mondo “reale”, Il primo amore Giacomo Leopardi. La descrizione di questi « moti cari e dolorosi »17 costituisce il vero tema dell’operetta. Oh come grato occorre. 2La posizione che Il Primo amore occupa nel sistema complessivo dei Canti è assai delicata. I due nuclei principali dei Canti si fronteggiano ormai contrapposti: uno è alle spalle, composto di mondi e di personaggi antichi o distinti da sé; l’altro è all’orizzonte e sarà nutrito dalle avventure storiche dell’anima e dalle sue « affezioni ». Allorché commenta Alla sua donna, l’autore stesso ne indica il contenuto principale nella contemplazione di « una di quelle immagini, uno di quei fantasmi di bellezza e di virtù celeste e ineffabile, che ci occorrono spesso alla fantasia, nel sonno e nella veglia, quando siamo poco più che fanciulli, e poi qualche rara volta nel sonno, o in una quasi alienazione di mente, quando siamo giovani. 76           Né gli occhi ai noti studi io rivolgea, 77           e quelli m’apparian vani per cui. E mentre io taccio, e mentre io non contendo. Mentre conclude una fase, segnata dalle canzoni civili e dal progressivo spostamento dello sguardo su eroi sconfitti della classicità o sui loro « disperati affetti » (Bruto e Saffo), annuncia contemporaneamente, nella sua definitiva collocazione, la centralità che il soggetto acquista, con sempre maggiore necessità, nello svolgimento della poesia leopardiana. L’amore per Leopardi non coincide mai … Il primo amore ( G. Leopardi) Datazione : composto a Recanati dal 14 al 16 dicembre. « L’elegiaco è nome di metro. critica di G. Pacella, Milano, Garzanti, 1991, p. 53. L’ordinamento che egli privilegia prevede al centro del canzoniere, dopo il « romanzo ideologico »2 delle canzoni civili, l’esperienza degli idilli, valutata sempre più, nella stessa autocoscienza teorica di Leopardi, come un momento cruciale e rivoluzionario3. Salvando la memoria di quel primo evento, chi scrive potrà definire procedure ricorrenti, e, al contrario, quando vorrà pronosticare la logica eterna dei propri sentimenti, dovrà « sempre riandare appuntino la prima vera entrata nel mio cuore di questa sovrana passione »19. Il Primo amore, come si diceva, resta per molti aspetti, e almeno nella genesi, vicino al Diario, di cui riprende la medesima occasione biografica. Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi Io mirava colei ch’a questo core Primiera il varco ed innocente aprissi. URL : http://journals.openedition.org/italies/2587 ; DOI : https://doi.org/10.4000/italies.2587. 5528  « Il sonno stesso non è piacevole se non in quanto è torpore, dimenticanza, riposo dai desideri, dai timori, dalle speranze, e dalle passioni di ogni sorta » (Zibaldone, cit., p. 1779). 21           ad ogni or fortemente palpitando. Logra así L. conjugar continuidad y discontinuidad en un claroscuro cuya clave reside en los matices, es decir, en el modo de expresar y padecer la pasión: trágico para la poetisa griega que corta abruptamente el hilo de su ‘ingenio’ al descubrir el misterio de la infelicidad; melancólico para el moderno lírico que funda en ella -amour de loin y dolorosa introspección- su nueva vena ‘sentimental’ ». XXIII-XLII) e F. Gavazzeni (. 16Nella rappresentazione di un’inquietudine così precisamente delineata il « cuore » diventa naturalmente il soggetto principale. A una prima lettura Da solo nella propria camera – o sull’ermo Giacomo Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, nello Stato pontificio (oggi in provincia di Macerata, nelle Marche), da una delle più nobili famiglie del paese, primo di dieci figli. Leopardi, quasi ventenne, e vive il suo primo amore. 85-103 : fissità nella contemplazione della « bella imago », che sopravvive nel pensiero, distinta da ogni oggetto reale. I genitori erano cugini fra di loro. Si inizia da Il primo amore ... Leopardi per la grandezza della sua poesia e l’infelicità della sua vita racconta il mondo con i sentimenti. 45           l’orecchio avido e l’occhio indarno aperto, 46           la voce ad ascoltar, se ne dovea. G.L.. , a cura di W. Binni ed E. Ghidetti, I vol., Firenze, Sansoni, 1993, p. 57). yourtrashcollector. dell’amata, alla quale egli si rivolge. dell’illusione non ammette altro che la “vita solitaria”: “Solo il mio cor Studi sulla poesia di Foscolo e Leopardi, Napoli, Liguori, 1999, pp. Il corpo materiale è sostituito dal profilo di un fantasma, che attraversa gli spazi come un’allucinazione, suscitando « instabili, confusi // pensieri » : pensieri mescolati, mutevoli, inafferrabili, resi più spezzati dall’enjambement che separa l’aggettivo dal nome. Sulla base di questa successione di temi, che implica anche una transizione da una prospettiva poetica a un’altra, l’autore articola l’intera macchina dell’opera, distribuendo accortamente la sede di ciascun componimento e il ruolo che a questo compete nell’impianto generale. Una poesia sulla distanza. , ed. Poesia Giacomo Leopardi - Il lavoro del pastore Sopra l'erbetta tenera sta un pastorello assiso, Poesia Giacomo Leopardi - Il lavoro del pastore - Poesie Primo maggio - Poesie.reportonline.it Invia una Poesia