L'anno successivo, la DDD prova un ulteriore tentativo per rilanciare la carriera di Mia Martini cercando di farla partecipare al Festival di Sanremo 1985 con Spaccami il cuore, raffinato brano di Paolo Conte, che però viene scartato dalle selezioni per accedere alla kermesse: è l'ennesimo atto di ostracismo[9] che per la cantante comporta una notevole delusione. Successivamente dà il meglio di sé suscitando gli elogi del pubblico svedese[36], apparendo per altro ben lontana dal temperamento della sorella Loredana. Mia Martini introduce la sua esibizione dal vivo di Almeno tu nell'universo con il gruppo, tratta dal suo tour teatrale "Per aspera ad astra". Nel 1981, dopo un anno di silenzio seguito ai due difficili interventi alle corde vocali (che ne modificarono il suono in favore di una timbrica più roca e meno estesa), l'artista è decisa a proporsi anche come cantautrice, presentandosi con un look più discreto e androgino, lontano da quello eccentrico degli anni settanta. Nel 1969 sconta quattro mesi di carcere a Tempio Pausania per essere stata scoperta in possesso di una sigaretta di marijuana durante una serata in una nota discoteca in Sardegna, reato che all'epoca non prevedeva ancora alcuna distinzione dal possesso di altre forme di stupefacenti, e pertanto severamente perseguibile. Nel 1977 viene scelta per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest con Libera, singolo che viene inciso in varie lingue e pubblicato in paesi come Spagna, Inghilterra, Canada, Giappone, e parecchi altri, dove riscuote un ottimo successo malgrado il piazzamento non esaltante conseguito alla rassegna europea (13º posto). Alcuni anni dopo Olivia, la minore delle Berté, definì addirittura "stupendo" l'ultimo periodo di vita della cantante, sia dal punto di vista degli impegni professionali che per quanto riguarda l'ambito familiare. Ma quando si è opposto violentemente alla collaborazione con Pino Daniele, alla quale tenevo moltissimo, per un album che dovevo fare, questa lotta tra me donna e Mia Martini è diventata una cosa feroce. L’indizio sui social, Sergio Castellitto, straziante ricordo: un dolore immenso, Samantha De Grenet, lacrime di dolore: riaffiorano i ricordi, Maddalena Corvaglia addio per sempre: fan disperati, l’annuncio ufficiale, Federica Sciarelli lascia Chi L’Ha Visto? Inizialmente il singolo di Quante volte, che rimane uno dei suoi più grandi successi, viene distribuito in poche migliaia di copie, ma dopo il suo primo ingresso in hit-parade la DDD si affretta a ristamparlo (con copertina differente), ottenendo un riscontro commerciale più che positivo: Quante volte entra in classifica anche in Germania, motivo per cui ne viene registrata una versione tedesca, che però rimarrà inedita. Ho ricominciato, con fatica...", "Sono stata troppo disponibile per il lavoro, ho sempre avuto attorno gente che mi lodava non per quello che sono, ma per quello che potevo rendere loro. Inoltre con Che vuoi che sia..se t'ho aspettato tanto, tra i più venduti in classifica nel 1976, partecipa nuovamente sia al Festivalbar, dove ottiene un buon piazzamento, sia alla Mostra Internazionale di Musica Leggera a Venezia, presentandosi con un look estremamente elaborato: lacca argentea sui capelli, trucco regale, e un sofisticato abito lungo rosso a fantasia dorata. Alla fine del 1973, Mia Martini diviene la cantante femminile ad aver venduto più dischi nell'arco dell'intero anno, assieme a Ornella Vanoni e Patty Pravo. Nel 2000 esce, sempre per la Sony Music, la raccolta Mimì sarà, a cinque anni esatti dalla scomparsa della cantante. Il Mattino ha riportato circa un anno fa nuovi dettagli riguardante il cadavere di Mimì, che sembrava presentare dei lividi su braccia e gambe incompatibili con la causa ufficiale della morte, ossia overdose. Fausto Paddeu, un impresario soprannominato “Ciccio Piper” perché frequentava il famoso locale romano, mi propose una esclusiva a vita. Alcuni paesi europei come la Francia e la Spagna cominciano a prestare attenzione per la cantante calabrese, ospitandola in varie trasmissioni televisive e definita dai critici d'oltralpe La regina della musica giovanile in Italia. Se hai ascoltato la canzone di Celentano, è difficile che tu abbia sentito la pronuncia di Mia Martini ;-) Nel novembre dello stesso anno, il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, in qualità di presidente del Premio Donna Roma, le conferisce l'onore di proclamarla "Interprete per eccellenza". Intervistato da Giovanni Minoli, il noto critico musicale Mario Luzzato Fegiz ha espresso il suo parere sulla morte di Mia Martini e sull’improbabilità del suo suicidio. Il 7 ottobre 2014 viene pubblicato un'altra raccolta intitolata Straniera, contenente quasi tutte le incisioni estere della cantante dal 1971 al 1983. Era un tipo assolutamente inaffidabile e rifiutai. Attualmente esistono diversi inediti di Mia Martini, tra i quali ricordiamo Adesso vai (1973), Vivo (Al diavolo anche te) (1977), Canto universale (1978), Quando ne avrò abbastanza (1977),Lui è la vita mia, splendido brano censurato, appartenente, assieme a Vivo e Quando ne avrò abbastanza, alla sessione del '77 dell'album Per amarti.In alcuni casi manca l'autorizzazione alla pubblicazione, degli eredi o degli stessi autori dei brani, e di alcuni provini non si riesce a risalire ai crediti, anch'essi necessari per la pubblicazione. Nell'estate del 1989, Donna viene presentata al Festivalbar, dove le viene consegnato il Disco d'oro per le oltre 100 000 copie vendute del suo album. Ed è stato un attimo indimenticabile.»[4][35]. Con la canzone Ombrello blu, partecipa al Festival di Pesaro, in abbinamento con Marisa Terzi, moglie dello stesso Carlo Alberto Rossi. Un programmatore radiofonico e televisivo, che sta curando la realizzazione di un programma estivo per la Rete, ha detto chiaramente ai miei discografici che è molto meglio che io stia alla larga dalla sua troupe, perché porto jella. Nel 1994 passa ad una nuova casa discografica, la RTI Music, con cui termina di incidere il nuovo album iniziato attraverso la precedente etichetta, con la quale però sorgono nuove divergenze. Claudia Gerini e Can Yaman, avvistati insieme a Roma: come mai? In un'altra intervista con Enzo Tortora, la Martini definisce Boncompagni "detestabile". 13. La title-track è invece un'altra canzone d'amore opera di Dario Baldan Bembo, che viene pubblicata anche come singolo (sul retro la femminista Io donna, io persona). Pochi giorni prima della sua morte, impegnata con i primi concerti del nuovo tour, la cantante venne ricoverata d'urgenza per due volte sia ad Acireale che a Bari a causa di dolori allo stomaco e al braccio sinistro[47], che però vennero ignorati anche dal suo entourage. Il cd contiene numerose rarità e altri brani da tempo fuori catalogo, unitamente all'inedito assoluto In una notte così, brano che Mia Martini aveva provinato per il Festival di Sanremo 1992 (dove a presentarlo fu, poi, Riccardo Fogli). Nell'estate del 1975 esce su 45 giri una cover di Nicole Croisille intitolata Donna con te ("Une femme avec toi"), successo estivo con cui la Martini partecipa al Festivalbar, riscuotendo un'ottima accoglienza, pur essendo poi esclusa dalla serata finale in quanto gli ultimi appuntamenti radiofonici e televisivi che l'avevano riguardata erano stati giudicati dalla Rai sufficienti per la sua promozione. Il 29 aprile termina di incidere È proprio come vivere, un altro dei suoi album più belli, in cui Mia Martini conferma la propria modernità, nonché sensibilità interpretativa. Mia Martini morta suicida secondo quanto stabilito dagli inquirenti – meteoweek. Oltre la collina è anche uno dei primi esempi di concept album italiani, in cui filo conduttore sono la disperazione e la solitudine giovanile: l'LP affronta, infatti, tematiche quali la religiosità, la malattia e il suicidio[9]. Padre davvero.../Amore... amore... un corno! Piccolo uomo viene poi proposta per la manifestazione Un disco per l'estate, alla quale non viene ammessa, ma viene presentata sia al Cantagiro che al Festivalbar, dove la Martini ottiene la sua prima vittoria[10]. Per questo motivo assumeva farmaci antidolorifici[46] le cui dosi sono poi state pubblicamente giudicate eccessive da familiari, amici e colleghi. Un importante rilancio avviene nel 1982 con la prima partecipazione di Mia al Festival di Sanremo, dove interpreta ancora una canzone scritta da Ivano Fossati, intitolata E non finisce mica il cielo. Il disco racchiude anche Io e la musica di Amedeo Minghi, Domani più su, firmata da Enrico Ruggeri e Dodi Battaglia dei Pooh, e altri tre brani di Enzo Gragnaniello. Intervistata per lo speciale televisivo de La Storia siamo noi, andato in onda a dieci anni dalla morte dell'artista, la sorella Olivia dichiarò di essere stata l'ultima a sentire la sorella telefonicamente, qualche giorno prima del suo ritrovamento: Mia le aveva detto di sentirsi molto affaticata dagli ultimi concerti, avvisandola inoltre di non preoccuparsi se non avesse risposto al telefono, perché impegnata con la preparazione in cuffia del brano da presentare a Viva Napoli. Il disco si avvale, fra l'altro, delle firme di Biagio Antonacci (Il fiume dei profumi), Mimmo Cavallo (Dio c'è, Il mio Oriente), Enzo Gragnaniello (Scenne l'argento), e Maurizio Piccoli con la stupenda Uomini farfalla, in cui gioca sul tema dell'omosessualità. Nel pieno della storia d'amore con Fossati, la sua attività è ora contraddistinta da un nuovo e più autentico spirito di lavoro e da un esclusivo interesse artistico, che la porta a valutare i progetti che le interessano davvero, a prescindere dal prestigio che possano recarle: "Nel corso di questi anni ho finito per impersonare il tipo della cantante sofisticata per pochi eletti, che cantava all'Olympia e che sembrava snobbare il pubblico che le aveva dato il successo, per ricercare chissà quali traguardi più elevati.. Riceve il Premio della Critica Europea a Palma di Maiorca per il brano Nevicate, estratto dall'LP Sensi e controsensi (1975), uno dei più amati dall'artista, in cui compare anche Volesse il cielo di Vinícius de Moraes, registrata in presa diretta con un'orchestra di sessanta elementi. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il regista. L'inchiesta sul decesso venne archiviata in tempi brevi. Il 14 maggio 1995, a seguito di alcuni giorni di irreperibilità, il suo manager richiese l'intervento delle forze dell'ordine: i vigili del fuoco irruppero quindi nell'appartamento di via Liguria 2 a Cardano al Campo, in provincia di Varese, dove Mia Martini si era trasferita da circa un mese per essere più vicina al padre, con il quale si era riconciliata. Di questo LP, i brani Canto alla luna e La costruzione di un amore rimarranno a lungo nel repertorio dell'artista, così come l'omonima Danza, scelta per promuovere l'album e uscita su 45 giri nel 1979. E, alla fine, siamo noi che ne rispondiamo davanti al pubblico, con la nostra faccia. Eravamo ormai arrivati all'assurdo, per cui decisi di ritirarmi."[4][9]. Del 2003 è la prima antologia interamente composta da brani inediti, tutti risalenti agli anni settanta: Canzoni segrete, pubblicata dalla BMG Ricordi. https://www.youmovies.it/2020/02/27/mia-martini-suicida-dettagli-morte-mimi Nel 1963, la giovanissima Mimì Bertè incide con il suo vero nome i primi 45 giri su etichetta CAR Juke Box. Nel 1974 Mia Martini è considerata dalla critica europea la cantante dell'anno[4]. Quando Alberigo Crocetta lascia la RCA e approda alla Ricordi di Milano, Mia Martini decide di seguirlo e riesce ad incidere Piccolo uomo, scritta da Bruno Lauzi e Michelangelo La Bionda, su musica di Dario Baldan Bembo, il quale inizialmente non nasconde la sua più totale contrarietà nell'affidare il pezzo ad un'artista poco più che esordiente. So qual è il marciume che sta dietro a un'artista e non voglio più essere coinvolta. Mia Martini è stata una cantante favolosa ma che purtroppo fu discriminata dalla cattiveria delle persone che l'accusarono di portare iella. Mia Martini, all’anagrafe Domenica Rita Adriana Bertè, era distesa sul fianco del letto e aveva una mano protesa verso il comodino su cui era sistemato il telefono. Nel 2007 esce per la Sony BMG anche Liberamente Mia, confezione di un cd + DVD, che ripercorrono l'intera carriera di Mia Martini, in collaborazione con Rai Trade. "Mimì" (così era chiamata in famiglia) trascorre l'infanzia nel maceratese, a Porto Recanati, e mostra subito uno spiccato coinvolgimento per il mondo della canzone italiana, allora dominato dalla radiofonia, ben prima dunque della diffusione del piccolo schermo televisivo. Spicca, infine, l'intensa Preghiera, scritta da Stefano Rosso e posta a conclusione del disco, i cui splendidi arrangiamenti sono firmati da Luis Bacalov. Nel 1976 la cantante sembra nuovamente convinta a partecipare al Festival di Sanremo[9] col brano L'amore è il mio orizzonte, salvo poi - ancora una volta - ripensarci in extremis. Inizia dunque a cantare all'interno di feste e balere, e dopo aver effettuato diverse serate come cantante intrattenitrice, e aver tentato alcuni piccoli concorsi per voci nuove, nel 1962 convince la madre ad accompagnarla a Milano, in cerca di un'audizione nella speranza di ottenere un contratto discografico. Nello stesso anno esce anche la raccolta Domani, pubblicata per volere dell'amica Alba Calia su etichetta Rai Trade, che racchiude per la prima volta su disco alcune registrazioni dal vivo tratte dalle Teche Rai. La nevicata del '56 viene inserita nell'album La mia razza (il brano eponimo è stato scritto da Giangilberto Monti e Mauro Pagani, con il contributo di Fabrizio De André, che però non compare nei crediti), un lavoro in cui la Martini spazia dalla melodia (Un altro Atlantico, che avrebbe dovuto presentare a Sanremo), ai ritmi etnici (Danza pagana di Mimmo Cavallo, arrangiata da Alessandro Centofanti) e latini con Chica chica bum di Carmen Miranda, precedentemente cantata a Fantastico. Giuseppe Radames Berté papà Mia Martini: la picchiava davvero? Chez Mimì è il fan club di Mia Martini, nato nel 1989 a Messina. Il 27 febbraio 2020 va in onda in prima serata su Rai3 il docufilm Fammi sentire bella, che ripercorre la biografia della cantante, in omaggio all'omonimo brano inedito del 1992, mandato in ascolto in alcune sue parti, e diffuso su autorizzazione della Sugar Music[57]. Quando nei primi mesi del 1995 annunciò la partenza per una nuova tournée con la partecipazione di Mimmo Cavallo e dei suoi musicisti, era già da qualche anno che la cantante soffriva di un fibroma all'utero per il quale non intendeva farsi operare, temendo possibili cambiamenti al suo timbro vocale. L’accusa è davvero pesante, Romina Power commossa: il regalo che ha ricevuto è bellissimo. Nello stesso periodo Leda Berté, sorella maggiore della cantante, lancia una raccolta fondi per la realizzazione di un film sulla vita di Mimì.[53]. Per il 1996 era inoltre prevista anche una collaborazione con Mina[44], che Mia Martini ha definito "la più grande artista che abbiamo in Italia"[45]: entrambe erano legate da un rapporto di amicizia e stima, più volte confermato dalla Martini nel corso degli anni. Nel marzo del 1995, due mesi prima della morte, Mia Martini annuncia al suo fan club Chez Mimì di voler realizzare un album dedicato completamente alla luna, dal titolo Canto alla luna (brano del 1978 scritto per lei da Ivano Fossati e pubblicato nell'album Danza)[43]. Realizza l'omonimo album Per amarti, nel quale collabora per la prima volta col cantautore Ivano Fossati (che partecipa ai cori, canta in Un uomo per me, scrive la canzone Sentimento e il testo italiano di Se finisse qui, versione italiana di Give a little bit dei Supertramp), dando inizio a un sodalizio artistico e un legame sentimentale decisivi per la sua vita e la sua carriera. I due brani scelti per la promozione dell'album, Inno (Piccoli-Baldan Bembo) e ...E stelle stan piovendo (Piccoli), divengono due dei maggiori successi discografici dell'estate '74 entrambi usciti come lati A di uno stesso singolo, dato che in classifica le due canzoni si scambiano posizione settimana dopo settimana, nonostante la complicata partitura di Inno che manca di un preciso ritornello. Nello stesso anno incide una delle sue più note interpretazioni, e cioè Per amarti, brano per lei particolarmente rappresentativo, inizialmente pensato per l'amica Ornella Vanoni da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio (gli stessi autori che anni dopo firmeranno anche la celebre Almeno tu nell'universo). È l'unica interprete femminile ad aver vinto due Festivalbar consecutivamente, rispettivamente nel 1972 (con Piccolo Uomo) e nel 1973 (con Minuetto).[4][5][6]. Continuerò a cantare, ma a piccole dosi. Domenica Rita Adriana Bertè nasce a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, il 20 settembre 1947, secondogenita di quattro figlie: la maggiore, Leda (nata il 1º gennaio 1946), Loredana (nata nel 1950 lo stesso giorno e lo stesso mese di Domenica) e Olivia (nata il 28 gennaio 1958). Sanjust recupera per l'occasione un vecchio brano, scritto proprio per lei da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972, in contemporanea a Piccolo uomo, e rimasto tuttavia inedito: Almeno tu nell'universo. L'anno successivo si presenta al Festival di Sanremo con E non finisce mica il cielo, scritta sempre da Fossati, dove riceve il Premio della Critica, che viene istituito proprio per la sua intensa interpretazione e che dal 1996 anno successivo alla sua prematura scomparsa, prende il nome di Premio della Critica "Mia Martini". A dicembre presenta, insieme ad Aldo Giuffré e Peppino Gagliardi, il programma radiofonico Ciao domenica, in onda tra il 1974 e il 1975. Come accadde a Mia Martini, qualcuno aveva deciso che Marco Masini fosse portatore di sventura. Ai suoi funerali, svoltisi il 16 maggio nella chiesa di San Giuseppe a Busto Arsizio, presero parte circa quattromila persone e un buon numero di persone dello spettacolo e colleghi. In sala d'incisione prendono parte al coro anche Bruno Lauzi, Maurizio Fabrizio, i La Bionda, Loredana Bertè e Adriano Panatta (all'epoca fidanzati). La tesi secondo la quale Mia Martini sia morta suicida non ha mai convinto Loredana Bertè, sua sorella, né tanto meno la sua famiglia che ha sempre dichiarato che le indagini non avessero portato alla conclusione corretta. Nell'album, prodotto da Mario Lavezzi, viene inserito anche l'inedito E la vita racconta, tratto da un provino successivamente riarrangiato dal maestro Renato Serio. Fiore Argento, chi è la sorella di Asia Argento. [1][2], Il suo album di debutto, Oltre la collina e il singolo Padre davvero sono giudicati tra i migliori lavori italiani mai realizzati. Nello stesso anno, è il pianista Toto Torquati a convincere Mimì ad esibirsi dal vivo, accompagnandola nell'esecuzione di un repertorio a lei più congeniale. La cantante parla con serenità dei suoi anni bui, Vi scongiuro. In ottobre esce il suo secondo album, Nel mondo, una cosa che contiene alcuni tra i brani preferiti della cantante calabrese come Valsinha di Vinícius de Moraes e Chico Buarque De Hollanda, la raffinata Amanti di Maurizio Fabrizio, e la struggente Madre, cover di John Lennon, fra le altre. Ritorna sulle scene nel 1981, dopo due interventi alle corde vocali che ne modificarono la timbrica vocale e l'estensione. Nonostante i contrasti con la Ricordi, l'album sarà uno dei più venduti della sua carriera. E infatti quando sono andata in sala registrazione per incidere il disco, senza Pino Daniele, mi è andata via la voce. Ancora una volta, la maggior parte del materiale utilizzato risale agli anni settanta. Pare che sia una cosa rarissima. A rivelarsi determinante è l'incontro con l'avvocato Alberigo Crocetta, produttore discografico e scopritore di talenti come Patty Pravo e Mal, nonché fondatore del Piper. Oltre alle due canzoni presentate a Venezia, troveranno posto all'interno del nuovo LP, fra le altre, anche Ma quale amore, scritta da Antonello Venditti e Franca Evangelisti, La malattia, sul tema allora insolito e molto censurato della tossicodipendenza, e Dove il cielo va a finire, probabilmente uno dei brani più belli e significativi della sua carriera, scritto da Maurizio Fabrizio. Dopo la buona accoglienza dei lavori precedenti, nel 2005, ancora la BMG Ricordi, nel frattempo diventata Sony BMG, pubblica un triplo cofanetto dal titolo La neve, il cielo, l'immenso, che attraverso successi, altri inediti e rarità, ripercorre la carriera di Mia Martini dal 1970 al 1990. Ai cori di un brano piuttosto emblematico come Big yellow taxi di Joni Mitchell partecipano anche la sorella Loredana Bertè, l'amica vocalist Aida Cooper, Cristiano De André e Ivano Fossati. Questi sono anni di grandi collaborazioni costellati da canzoni come Gli uomini non cambiano, La nevicata del '56 e Cu'mme, in coppia con Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello. Terminato però il mese di repliche, la cantante rinuncia al rinnovo del contratto per portare il recital in Inghilterra, alla Royal Albert Hall di Londra: sfuma, dunque, anche la realizzazione di un intero album in duo, inizialmente previsto. Le indagini sono concluse, tuttavia spuntano nuovi dettagli su Mimì e la sua scomparsa. Un anno dopo, in una dura intervista televisiva a Top Secret del 10 giugno 2010, la Bertè accusa nuovamente il padre di avere usato violenza contro la prima moglie e le figlie durante l'infanzia, accuse puntualmente confermate dalla sorella Leda, ma soprattutto denunciando di aver visto il corpo di Mimì ricoperto di lividi e che la sua salma sia stata cremata troppo in fretta dopo il decesso. Il concerto si chiude con il significativo brano Ed ora dico sul serio ("..Non vorrei cantare più") di Chico Buarque. A settembre Mia Martini partecipa nuovamente alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia presentando Bolero e Il guerriero, due brani molto intensi inizialmente destinati alla sorella Loredana, la quale però vede sfumare all'ultimo momento la possibilità di firmare anche lei un contratto discografico con la Ricordi, che in un primo momento sembrava interessata alla giovane starlette "sorella di Mia Martini".